Il ritorno di Casini nel centrodestra e la scivolata di Sc a sinistra
03 Febbraio 2014
"Dovremo organizzare l’area del partito popolare europeo", dice Pier Ferdinando Casini, posizionandosi nell’area del centrodestra. Casini lo definisce "un percorso lungo", "non so se si realizzerà compiutamente ma l’esigenza esiste". Nello stesso tempo, giudica "ridicolo" riproporre "il modello del ’94", aggiungendo che "il restyling del passato è una fuga dalla realtà…. Non si può fare il revival de passato".
Secondo il sondaggista Nicola Piepoli, "il naturale alleato dell’Udc è più il centrodestra", mentre secondo Antonio Noto di Ipr Marketing "l’Udc a destra può valere un po’ di più rispetto alla sua scelta di stare al centro. Tenendo presente l’ipotesi dell’Italicum come nuova legge elettorale, l’Udc potrebbe aiutare il centrodestra a superare la soglia del 37 per cento e i centristi si rivelebbero essenziali per strappare la vittoria". Secondo un sondaggio Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera, il centrodestra composto da Fi, Ncd, Udc, Fratelli d’Italia, Lega, otterrebbe la vittoria al primo turno con oltre il 37 per cento dei voti.
”Ncd è nato proprio perché il centrodestra riprenda il suo percorso maggioritario attraverso un’azione inclusiva e mantenendo quella cifra moderata, liberale, cristiana e riformista capace di conquistare il ceto medio. Perciò, bene Casini", è il commento del presidente dei Senatori di Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi. Ma il presidente Sacconi aggiunge che si tratta di "qualcosa di più del conteggio di voti: è il centrodestra che si rinnova”.
Intervistato dal Corriere della Sera, Sacconi spiega: ”Siamo riusciti a far uscire il centrodestra dalla sindrome della sconfitta che ci aveva colpito con la crisi di Berlusconi: si torna a ipotizzare la vittoria. Adesso bisogna discutere del come”. Per Sacconi strumento fondamentale saranno le Primarie, ”Berlusconi ha di suo un ruolo importante e resterà protagonista, certo. Però la futura leadership non sarà scelta per editto, ma con le primarie. Noi proporremo Alfano. Poi, speriamo che l’elettore possa scegliere anche alle urne il capo del governo”.
Intanto, sempre nell’area centristra, Andrea Romano lascia intendere in una intervista al Messaggero che Scelta Civica potrebbe apparentarsi con il Pd di Matteo Renzi. Secondo Piepoli, i montiani non raggiungeranno da soli lo sbarramento. Sempre per Piepoli, Sc è al 2 / 2,5 per cento, mentre per Ipr Marketing il partito del Professore "viaggia nell’ordine dell’1 per cento".