Il sindaco De Magistris e la sceneggiata sulle coppie gay
24 Giugno 2014
Sarà che la Rivoluzione Arancione a Napoli si chiedono ancora cos’è. Sarà che la concorrenza socialdemocratica di Gennaro Migliore potenziale candidato sindaco un po’ preoccupa, nonostante i fieri endorsement renziani, ed e’ meglio assicurarsi il consenso dell’Arcigay. Fatto sta che a tre anni di distanza dalla campagna elettorale in cui si diceva favorevole ai matrimoni gay e alle adozioni alle coppie omosex, il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, ha ordinato con una direttiva alla anagrafe di trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero e residenti nel capoluogo partenopeo nel registro di stato civile. "Napoli", dice De Magistris, "fa da apripista della tutela dei diritti", aggiungendo che e’ stata scritta "una pagina di diritto costituzionale" e rivendicando il fatto che Comuni come il suo sono davanti al legislatore nazionale. Ma De Magistris dovrebbe sapere che la trascrizione nel registro di stato civile della volontà di due persone omosessuali di vivere sotto lo stesso tetto non ha alcun effetto giuridico. Per cui viene da chiedersi: battaglia dei diritti o sceneggiata propagandista? La seconda che hai detto, considerando i già citati successi della rivoluzione partenopea e il commento giunto a stretto giro dal Cardinale Sepe…