Il sindaco di Bari si difende ma la bufera deve ancora passare

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Il sindaco di Bari si difende ma la bufera deve ancora passare

16 Marzo 2012

Lo ha affermato in conferenza stampa, lo ha ribadito su Twitter: “Ho sbagliato, ma non mi dimetto per un cestino di pesce. Troppo facile abbattermi così e devastare chi crede in me, rimarremo qui consapevoli degli errori commessi, ma con la determinazione che solo le persone perbene riescono a mettere insieme”. Con queste parole il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha risposto a quanti, numerosi, hanno chiesto e chiedono con forza le sue dimissioni in seguito alle ormai note vicende che legano l’Amministrazione comunale alla famiglia di imprenditori baresi De Gennaro.

A sua difesa, il Sindaco ha risposto punto su punto alle contestazioni che gli vengono mosse; ha affermato di non aver mai conosciuto Michele Ragone (operaio assunto tramite l’ufficio del personale del Gruppo Dec presso un cantiere di Bitonto), ha negato il buon esito di un contratto fra il Gruppo Dec e l’azienda di prefabbricati Ianus (fra i soci vi è l’omonimo cugino del Sindaco), ha definito “non scelto e presto allontanato” il dirigente Vito Nitti. Infine, a sostegno della sua innocenza, ha affermato “Abbiamo appaltato i lavori per l’asse Nord Sud, lavori per 35 milioni di euro. La Dec non ha vinto. Dimostra che non li abbiamo favoriti”.

Ironia spicciola sulle regalie ricevute, ben percepibile nelle parole del Sindaco “Resterò qui con determinazione, se qualcuno pensa che un po’ di pesce e una bottiglia di spumante riusciranno a mandare a casa me, la mia onorabilità e le persone che mi vogliono bene, si sbaglia”.

"Resta l’amaro in bocca per una vicenda che ancora una volta porta alla ribalta la città di Bari legandone l’immagine a qualcosa di poco trasparente", è quanto afferma uno dei membri del Coordinamento cittadino Bari Grande Città del Popolo della Libertà, Antonella Lella: “Noi siamo e restiamo garantisti. Le indagini faranno il loro corso, come è giusto che sia; dispiace vedere la nostra città in pasto alle cronache per episodi di questo genere. Siamo vicini ai nostri concittadini, in questo momento di forte amarezza”.

In conferenza stampa Michele Emiliano ha ammesso un errore, quello di “non avere tenuto distinta la politica dall’imprenditoria”, riferendosi alla nomina di Annabella De Gennaro ad assessore nell’ambito dell’amministrazione comunale. A questo proposito è interessante il commento dell’avvocato Vincenzo Guerra, anch’egli componente del Coordinamento cittadino Bari Grande Città del Popolo della Libertà: “Ritengo che il Sindaco abbia compiuto un grave errore nel coinvolgere una famiglia di imprenditori, con una lunga storia alle spalle, nella politica. Il rischio è quello di vedere il lavoro di anni e numerosi posti di lavoro compromessi a causa di legami poco trasparenti. L’impegno di coloro che lavorano quotidianamente per lo sviluppo del Paese deve essere protetto da certe logiche di potere poco chiare”.

La vicenda è ancora lontana dal suo epilogo e ulteriori eventi sono annunciati per i prossimi giorni, senza tenere conto dell’ulteriore fronte caldo legato alla Fondazione Petruzzelli: “Se qualcuno può dimostrare che qui dentro c’è stata una selezione politica, io mi dimetterò da Sindaco di Bari” ha affermato il Sindaco parlando in strada da un megafono. Ma la cosiddetta Parentopoli al Petruzzelli è ancora tutta da chiarire, e non sarà facile per Emiliano dimostrare l’insussistenza di ottime ragioni per mantenere la promessa fatta.

“Fino a oggi ero ragazzino, impetuoso. Oggi sono maturo, un cinquantaduenne in grado di imparare dai suoi errori”, ha affermato il Sindaco. E ci auguriamo vivamente che sia così. A dimostralo può essere solo un gesto che restituisca alla città di Bari la dignità perduta.