«Il ‘sindaco d’Italia’ ha soltanto complicato la vita ai Comuni»
21 Agosto 2016
Quinta puntata di “Amministratori per il No”, il nostro speciale che dà voce a sindaci, consiglieri comunali e regionali schierati contro il referendum costituzionale e che hanno aderito ai comitati civici del ‘No che serve’. Oggi intervistiamo Francesco Tricase, sindaco di Castellana Grotte, in provincia di Bari.
L’esperienza quotidiana di un sindaco può essere un termometro utile a misurare gli effetti della riforma costituzionale. A livello locale, se vincesse il Sì, i Comuni andranno in ebollizione?
«L’esperienza insegna che nei Comuni è vitale una razionalizzazione dell’iter amministrativo, ma purtroppo la riforma va nella direzione opposta, complicando le cose per chi governa il territorio. Ho aderito come sindaco ai comitati civici del ‘No che serve’ perché ritengo che se vogliamo dare una chance all’Italia sia indispensabile semplificare l’azione degli amministratori locali».
Non salva nulla del testo costituzionale?
«Può anche darsi che la riforma contenesse qualche elemento positivo, ma è stato soverchiato dal comportamento unilaterale del governo, oltre che dalla debolezza complessiva dell’impianto riformatore. D’altra parte parliamo di una tentata riforma che si è rivelata molto diversa dalla impostazione originale, passata grazie a prese di posizione di facciata, senza una vera discussione allargata a tutti i livelli e con l’unico risultato di non centrare le problematiche di merito».
Dopo aver annunciato di volersi dimettere se perderà il referendum, Matteo Renzi ci ripensa e dice che questa non è la “sua” riforma.
«Non poteva esserci nulla di personale in una riforma che, al contrario, deve avere un alto valore istituzionale. La cosa che mi lascia più perplesso pensando al metodo, discontinuo, seguito da Renzi, è che stiamo parlando di un ex sindaco. L’attuale premier ha dimenticato come si amministra un Comune? Come si prepara e approva un provvedimento? La riforma andava condivisa senza forzare la mano per imporre agli altri la propria visione, ecco tutto».
(Intervista a cura di RS)