Il sindaco Vincenzi conosceva i rischi ma “non vuole mollare”
08 Novembre 2011
Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, a quattro giorni dalla tragica alluvione di venerdì che ha messo in ginocchio Genova, si trova a fare i conti con la propria coscienza. La stessa ha infatti dichiarato a distanza di pochi giorni dal nubifragio: “Ho sei morti sulla coscienza”. "Cosa penso dentro di me e come soffro questa cosa è un fatto umano – ha aggiunto – non è un fatto da responsabilità politica".
Ma il punto al centro delle polemiche è che lei conosceva il rischio, non foss’altro perchè in Comune c’è l’ordinanza datata 2008 firmata dal suo predecessore Francesco Scidone, il quale aveva inserito anche via Ferragiano e nello specifico il palazzo al numero civico 2, dove sono morte tre donne e due bambine, fra le zone della città a forte rischio alluvione o frana. Quella ordinanza, la numero 273, era stata compresa nella raccolta della protezione civile.
Nel provvedimento di qualche giorno fa la Vincenzi si era rivolta "agli amministratori di condominio di edifici ubicati nelle aree vicino via Ferraggiano", sollecitandoli a "informare periodicamente ed almeno una volta l’anno i proprietari nei modi più efficaci ed efficienti, del rischio a cui sono esposti e dei comportamenti di auto protezione da adottare". Insomma, un modo per delegare competenze che specialmente in un campo come questo, di certo non possono spettare in toto agli amministratori dei palazzi.
Ora, dopo il peggior weekend della sua vita, dopo aver sospirato “Basta, me ne vado..”, Marta Vincenzi ha deciso di non mollare, anche se riconosce i propri errori: "La responsabilità ce la prendiamo tutti e io per prima, spero che col tempo si capisca che ciò che è accaduto era da segnalare come disastro e non allerta 2". Detto questo, resta al suo posto:“Abbandonare in questo momento la città mi sembrerebbe una cosa vergognosa".
Sul piano politico, il ‘caso’ Vincenzi c’è già. Imbarazzi e critiche dai compagni di partito. E’ il caso Francesco Merlo, intellettuale di riferimento del Pd salottiero, il quale ha dichiarato: “Il punto è che la Vincenzi sia prima, sia dopo, ma soprattutto dopo, si è dimostrata drammaticamente inadeguata”. Quindi, ecco il consiglio per il sindaco del parlamentare Marco Tullo e del super-assessore comunale ai Lavori Pubblici Mario Margini secondo i quali "non presentarsi eventualmente al secondo mandato”. E ancora, a mettere il dito sulla piaga ci pensa il segretario provinciale Victor Rasetto, convinto che "le dimissioni sono da irresponsabili, ma da questa situazione non si esce senza conseguenza”.
Intanto, la situazione registrata nelle ultime ore nel capoluogo ligure non è delle migliori. Infatti, dopo il nubifragio abbattutosi prima dell’alba, continuano i disagi, soprattutto nelle zone di via Ferraggiano. In pochi minuti sono piovuti millimetri e millimetri d’acqua. Sono state chiuse alcune stazioni ferroviarie e dal Comune invitano a non uscire di casa e, soprattutto, a non usare l’auto. Anche Autostrade per l’Italia consiglia di non mettersi in viaggio verso Genova, in particolare per chi viene da Levante. E non è tutto.
Sempre a causa del maltempo sono stati rimandati i funerali di Serena Costa e Evelina Pietranera, che dovevano svolgersi oggi, nella chiesa di Nostra Signora della Guardia, a Quezzi. Ma tempo permettendo, la cerimonia funebre si terrà domani in mattinata. Nel frattempo a Genova piove da sei ore, per fortuna con minore intensità. Ma non bisogna abbassare la guardia.