Il sonno di Sircana

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Il sonno di Sircana

12 Giugno 2006

Forse Silvio Sircana dormiva mentre Romano Prodi parlava con i giornalisti di Die Zeit. Difficile altrimenti credere che l’onnipresente comunicatore del presidente del Consiglio avrebbe consentito un simile disastro mediatico

Rilasciata all’indomani del conclave umbro, dove Prodi aveva fustigato la loquacità dei suoi ministri, l’intervista è un torrente in piena di gaffes e di guasconate comunicative. Dal ‘dopo di me il diluvio’ che ha fatto infuriare tutte le giovani leve dell’Unione, al folklore dei comunisti che ha svegliato persino Bertinotti dal suo torpore istituzionale, al paese schiavizzato da Berlusconi, Prodi ne ha infilata una dietro l’altra.

Rivelatrice poi la sua analisi sulla natura del consenso riscosso in campagna elettorale: ‘Mi hanno votato il 70 per cento dei laureati’, che potrebbe essere tradotto in elites e poteri forti. Mentre, riconosce Prodi, è stato basso il consenso tra le casalinghe. Lui da la colpa alla tv e la fatto di essere ‘poco sexy’, più probabile il fatto che l’Unione abbia poco da dire ai ceti medi.

Ma Prodi è stato capace anche di mettersi in scontro con il principe dei poteri forti: ‘E pronta per me la tessera numero uno del partito democratico’. Quando tutti sanno che è già stata prenotata da Carlo de Benedetti.