Il Tar rigetta la richiesta di sospensiva, Isernia resta commissariata

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Il Tar rigetta la richiesta di sospensiva, Isernia resta commissariata

26 Luglio 2012

Il Comune di Isernia resta commissariato. Lo ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale che ha respinto la richiesta di sospensiva da parte del centrosinistra inserita all’interno del ricorso presentato contro le dimissioni dei 17 consiglieri di centrodestra. Dimissioni che hanno provocato la caduta dell’amministrazione guidata da Ugo De Vivo a pochi giorni dalla vittoria al ballottaggio. Niente cambiamenti in corsa, il giudice ha ritenuto la questione non urgente in quanto l’amministrazione del Municipio è garantita da Annunziato Vardè. E le cose resteranno così fino alla decisione finale.

Il Tar entrerà direttamente nel merito del ricorso, pronunciandosi quindi sulla sentenza, il prossimo 11 ottobre. Solo dopo quella data si scoprirà quali saranno le sorti di Palazzo San Francesco: ritornare al voto o riconsegnare nuovamente le chiavi dell’ente a Ugo De Vivo, vincitore delle scorse Comunali.

Intanto ieri è arrivato anche il decreto della Presidenza della Repubblica che ha sancito lo scioglimento del Consiglio comunale. Italo Spagnolo Vigorita, assessore lampo della giunta di centrosinistra ed esperto di diritto amministrativo che sta curando il ricorso presentato dagli ex consiglieri di Partito democratico e Italia dei Valori (più alcuni elettori), si è detto fiducioso sull’esito del ricorso. La mancata concessione della sospensiva, dunque, a loro dire non rappresenterebbe un ostacolo per il fine ultimo del centrosinistra: vincere il ricorso e ritornare a governare la città di Isernia. I ricorrenti si sono appellati alla presunta illegittimità delle dimissioni, che non potevano essere formalizzate prima della convalida degli eletti (che sarebbe dovuta avvenire durante il primo Consiglio comunale, sciolto in tempi record per assenza di numero legale). In tal modo, secondo il centrosinistra, non sarebbe stato possibile discutere di tre possibili casi di ineleggibilità di altrettanti consiglieri dimissionari. Una vicenda ancora tutta da definire anche perché a livello giuridico non ci sono precedenti. Il Tar del Molise, per la prima volta, sarà chiamato a decidere su una vicenda nuova, mai accaduta in nessun Comune italiano.

I 17 consiglieri del centrodestra, invece, hanno consegnato l’intera vicenda nelle mani dell’avvocato Umberto Colalillo. Sarà lui che dovrà chiarire ai magistrati la legittimità della loro azione. Intanto alcuni esponenti hanno presentato un esposto contro le offese da parte di politici e cittadini avvenute sul social network Facebook all’indomani delle dimissioni di massa. Promotore dell’iniziativa l’ex assessore, Raffaele Teodoro. "Chiunque voglia può affiancarmi in questa iniziativa – ha dichiarato – credo sia un nostro diritto difendere la nostra onorabilità. Quello che è stato scritto nei nostri confronti su internet è di una gravità unica".

Nella guerra dei ricorsi e dei controricorsi, non poteva mancare, poi, la denuncia dell’ex sindaco Gabriele Melogli e del suo assessore al Bilancio, Piero Sassi, ai quali non sarebbero andati giù alcuni passaggi inseriti all’interno del ricorso presentato dal centrosinistra e relativi allo sforamento del patto di stabilità constatato dalla Corte dei Conti. Uno sforamento consapevole e non di certo frutto d’errore secondo gli esponenti locali di Pd, Idv e Sel. Alla luce di quanto dichiarato dal centrosinistra non è escluso che a breve l’ex sindaco possa presentare un esposto alla Procura della Repubblica.

Una battaglia giudiziaria tra le due coalizione che si deciderà ad ottobre. L’undici la decisione sulle Comunali di Isernia, il sedici quella del Consiglio di Stato sull’annullamento delle elezioni regionali. Due sentenze che il Molise attende con il fiato sospeso.