Il terrore di Rosy Bindi (e di Repubblica)

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Il terrore di Rosy Bindi (e di Repubblica)

08 Ottobre 2012

Il terrore della rottamazione sta mietendo le prime vittime illustri. La trance agonistico-difensiva s’è manifestata sabato scorso durante l’Assemblea del Partito democratico, all’Ergife di Via Aurelia a Roma. Rosy Bindi, presidente Pd, al termine della medesima s’è rivolta ai suoi compagni di partito in questi termini: “Mi auguro vinca Bersani”. Nonostante il presidente, nell’organigramma democratico, sia da considerarsi una carica terza, neutra. Ma tant’è.

Sempre nella giornata di sabato, poi, la pasionaria piddina ha rilasciato un’intervista a Giovanna Casadio de La Repubblica. Dal colloquio è emersa netto l’eufemistico timore di una vittoria alle primarie del primo cittadino di Firenze. Il titolo dell’intervista, infatti, è eloquente ed emblematico: “Renzi fa campagna contro il partito. Così aiuta i berlusconiani e Grillo”. E’ vero, invece, esattamente il contrario! Non occorre essere scienziati della politica per comprendere appieno che la candidatura di Matteo Renzi serva al Partito democratico per allargare i propri orizzonti elettorali, non a restringerli. “I delusi del Pdl vengano a me”, ha dichiarato in più d’una occasione il Rottamatore per antonomasia. Nulla di strano. Trattasi del più elementare principio della democrazia. Non della svendita al ‘nemico’. Anzi. Tentare in ogni modo di prendere i voti di chi alle scorse tornate aveva destinato il suo voto altrove è democrazia. Null’altro se non democrazia.

Terrore, dicevamo. Già perché la Rosy nazionale, sempre in caso di ‘banco’ renziano il 2 dicembre prossimo, non avrebbe più alcuna possibilità di sedere in Parlamento. Men che meno incarichi ministeriali. E allora, le contromosse: ecco a voi la proposizione di alcuni emendamenti ad personam (meglio, contra personam) per rallentarne la cavalcata (di Renzi, ça va sans dire). Emendamenti ritirati, però. Grazie alla moral suasion del segretario Pier Luigi Bersani che, occorre dirlo, si sta rivelando di gran lunga migliore dei suoi maggiorenti.

Non solo Rosy Bindi, tuttavia. Anche Repubblica è in trincea. Oltre all’endorsement pro Bersani dell’editore Carlo De Benedetti, il quotidiano diretto da Ezio Mauro si sta contraddistinguendo per ciò che può considerarsi alla stregua di una vera e propria battaglia a tutto campo contro l’outsider Matteo Renzi, reo d’aver improntato la sua campagna in netta contrapposizione allo stato maggiore del Pd.

Domenica 30 settembre, come già riportato su questo giornale, in un editoriale di fuoco Eugenio Scalfari ha definito il programma di Renzi “carta straccia”;  mentre domenica 7 ottobre è stato il turno di Curzio Maltese: “Come Grillo, Matteo Renzi ha un unico argomento, il tutti a casa”. Non è affatto vero. Apra il suo sito: troverà un programma dettagliato (scaribabile in pdf) di ben ventisei pagine. Il terrore fa brutti scherzi, è proprio è il caso di ribadirlo.

di Eugenio Del Vecchio