Il terrorismo islamico fa ancora morti in Germania

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Il terrorismo islamico fa ancora morti in Germania

20 Dicembre 2016

Purtroppo ieri mattina avevamo segnalato il rischio di attentati nei mercatini di Natale. L’allarme era stato lanciato nei giorni scorsi dalla intelligence, e il ben informato Gatestone Institute era stato tra i primi a rilanciare la notizia descrivendo tante città europee blindate per il rischio di attacchi di matrice jihadista. Ed è andata così.

Nella serata di ieri un tir è piombato su un mercatino di Natale nel centro di Berlino, il bilancio provvisorio parla di 12 morti e decine di feriti. Il camion si è abbattuto sulla folla del mercato di Kuddam, una delle strade principali dello shopping natalizio, schiantandosi contro l’albero di Natale. L’attacco, di “probabile attacco terrorista” parla la polizia, è avvenuto davanti alla Gedacechtniskirche, la chiesa luogo simbolo che ricorda la Seconda Guerra Mondiale.

La strategia ricorda quella della strage di Nizza. Diverse fonti fano sapere che l’attacco è stato rivendicato da Isis. Le foto pubblicate da Berliner Morgenpost mostrano le bancarelle distrutte del mercatino di Natale e i visitatori che si prendono cura dei feriti. Angela Merkel è intervenuta esprimendo cordoglio per le vittime, mostrando cautela, ma senza nominare il terrorismo. 

Avevamo scritto che oggi in tanti Paesi europei era stata alzata l’allerta in occasione delle feste. A Ludwigshafen, sempre in Germania, un dodicenne è stato arrestato nelle settimane scorse perché aveva costruito un ordigno artigianale con polvere pirica presa da fuochi di artificio, per colpire un mercatino di Natale e un centro commerciale. Il ragazzino arrestato si sarebbe radicalizzato sul web con Isis.

L’agenzia di polizia europea Europol aveva messo Berlino tra le città tedesche a rischio questo Natale. In Francia sono stati sventati attacchi pianificati contro Disneyland Paris e il mercato di Natale sugli Champs-Elysée. Idem per Strasburgo e a Marsiglia. Nel Regno Unito è stata arrestata una trentaduenne “impegnata nella preparazione di un attentato”, mentre l’intelligence ha parlato di “pericolo di terrorismo islamico senza precendenti”.

Si colpiscono ancora una volta i simboli della cultura, della tradizione e della identità cristiana e occidentale. Mercatini di Natale, alberi di Natale distrutti, e soprattutto le vite umane strappate sul selciato prima della festa religiosa. Intanto aspettiamo che qualcuno in televisione e su internet dica chiaramente chi ha le mani sporche di sangue, chi è l’attentatore e quali sono le sue connessioni.