Il terrorismo secondo Santanchè
25 Novembre 2013
di Ronin
Udite udite: secondo Daniela Santanchè in Italia ci sarebbero "cellule di terroristi" che come negli anni Settanta "con il sorriso sulle labbra e vigliaccamente sparavano alle spalle dei loro obiettivi, con la complicità morale dei salotti della sinistra".
I nuovi "terroristi" non pregano sotto la stella a cinque punte né sono barbuti jihadisti infiltrati nel nostro Paese, no, agiscono alla luce del sole, hanno circa 60 rappresentanti in Parlamento, più di ottanta consiglieri sparsi in tutte le Regioni italiane, si riuniscono in convention evidentemente sovversive.
Questi pericolosi eversori, secondo sondaggi con tutta probabilità gonfiati da poteri occulti di matrice crucca, sono accreditati intorno al 10 per cento: 10 italiani su cento sarebbero pronti a seguirli mitra alla mano nelle loro temibili scorribande nel martoriato Belpaese. Chi sono?
Santanchè li ha smascherati ieri dopo l’assemblea complottarda che hanno avuto al Tempio di Adriano a Roma: "Alfano e il Nuovo Centrodestra", ecco il vero pericolo per l’Italia. Figurarsi, i terroristi sarebbero addirittura pronti a votare contro la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, come ha ingegnosamente dichiarato il loro leader oggi su Rai 1, nella trasmissione del noto agit prop Massimo Giletti!
Abbiamo sempre apprezzato Daniela Santanchè perché, a differenza di altri politici, dice chiaramente come la pensa e porta avanti le sue battaglie politiche con coerenza. Sappiamo ancora distinguere, o almeno ci proviamo, l’offesa gratuita dall’iperbole, l’estremismo dall’enfasi, la propaganda dall’ironia. Ma quando enfasi, iperbole e ironia crescono tanto da diventare smodate, quando ‘l’avversario’ si trasforma in terrorista, anche quelle figure retoriche a nostro modesto parere si rivelano controproducenti.
Come si dice, il troppo stroppia.