Il tesoretto di Veltroni

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Il tesoretto di Veltroni

27 Giugno 2007

Forse ci siamo sbagliati. Forse non abbiamo capito che cosa davvero sta accadendo nel centrosinistra. Pensavamo che Veltroni avrebbe annunciato oggi la sua intenzione di candidarsi alla guida del nuovo Pd, che si sarebbe aperto un confronto, questo sì, democratico, tra vari contendenti, che quelli della Margherita alla fine non si sarebbero accontentati delle seconde file ma avrebbero fatto pesare il proprio valore politico.

Pensavamo che i “dodici saggi” avrebbero prodotto un programma degno della loro saggezza, che la benedizione di Prodi non fosse una vera investitura ma piuttosto la benevolenza del buon padre di famiglia e che la sagoma di Veltroni all’orizzonte non serviva a salvare questo governo dalla deriva politica ma a creare un futuro credibile per il centrosinistra nel nostro paese.

Ma evidentemente ci siamo sbagliati, almeno a giudicare dai titoli di tutti i giornali di oggi, dalla mobilitazione sollevata per il Veltroni-day, dalle parole del taumaturgo Walter alla vigilia del suo discorso: “bisogna offrire visioni (sì proprio visioni ha detto, ndr) di cosa deve essere il nostro paese”. A sinistra abbiamo un premier, con tanto di programma e di slogan elettorali. Tant’è. Almeno ci risparmieremo le file davanti ai seggi per le “primarie” e i salvadanai per raccogliere quell’euro che aiuterà il centrosinistra a salvare l’Italia da Berlusconi. Ma allora un interrogativo rimane irrisolto: la prossima volta dove li troverà Veltroni i soldi del tesoretto?