“Il testo fu votato all’unanimità. Chi cambia idea fa un altro partito”
15 Giugno 2010
“Saremmo di fronte all’atto di nascita di un partito all’interno di un altro partito se si volesse cambiare la decisione assunta all’unanimità dall’ufficio di presidenza del Pdl sulle intercettazioni”. Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo Pdl al Senato, teme in particolare che dietro “certe allusioni dei finiani la voglia di scaricare su altri la necessità di rivedere il testo: il Parlamento, la Corte costituzionale e perfino il capo dello Stato”.
Perché ha questa sensazione?
Beh non vorrei che qualcuno — e non penso al presidente della Camera — avesse deciso di votare in un certo modo in sede di partito ritenendo invece che sarebbe stato meglio non farlo. Questo linguaggio allusivo ci fa perdere la schiettezza di rapporti che ci deve essere all’interno di un’organizzazione politica.
Che cosa vuole dire?
Intendo affermare che questo atteggiamento denota l’esistenza di un serio problema politico.
Quale?
Se le decisioni assunte in sede partitica contano oppure no, dopo ovviamente un dibattito nel corso del quale è stato possibile approfondire tutti gli argomenti. Ripeto: il Pdl ha approvato all’unanimità, compresi i finiani, un testo che è il risultato di due anni di discussione. E quindi ne consegue che tutto il partito nel suo complesso è impegnato a fare approvare al più presto possibile quanto è stato deliberato.
Eppure ieri il presidente della Camera ha detto che non c’è fretta: prima si approva la manovra e poi si passa alle intercettazioni.
Penso che non ci sia alcun problema se c’è la volontà politica di approvare subito la manovra economica per passare subito dopo alle intercettazioni. In ogni caso, io non entro nella programmazione dei lavori della Camera. Politicamente la questione si porrebbe se le intercettazioni slittassero a dopo l’estate. Penso e spero che sia solo una questione procedurale, non vorrei però che dietro eccezioni di questa natura si celasse una questione politica: non rispettare le deliberazioni assunte all’unanimità.
E se invece avvenisse proprio questo?
Saremmo di fonte al primo atto di costituzione di un partito all’interno dello stesso partito, sarebbe insomma un atto di rottura.
Tratto da Il Corriere della Sera