Il tifone Ketsana continua a uccidere dalle Filippine al Vietnam
29 Settembre 2009
di redazione
L’ex tempesta tropicale Ketsana che ha sconvolto le Filippine, facendo registrare fino a oggi 240 vittime e circa mezzo milione di sfollati, diventa tifone. In queste ore ha fatto il suo ingresso in Vietnam provocando 22 morti. Le autorità sono state costrette ad allontanare dalle case oltre 170 mila persone.
Mentre la città di Danang, in questo momento, è devastata da violente raffiche di vento, centinaia di militari stanno operando per tentare di mettere in salvo la popolazione. Intanto la compagnia "Vietnam Airlines" ha cancellato tutti i voli e le scuole in molte province della costa rimarranno chiuse.
Non mancano però le polemiche per i soccorsi giunti in ritardo a Manila, dove si è verificata la peggiore inondazione da 40 anni a questa parte.
Anche la Cina, in queste ore, si prepara all’arrivo del tifone che si già sta annunciando con venti più forti del solito e un mare particolarmente mosso.
Il bilancio delle vittime nelle Filippine conta anche oltre trenta dispersi. Fra i superstiti, oltre 450 mila persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni; di questi, 115 mila si trovano in centri di soccorso dove però scarseggiano l’acqua potabile e i medicinali.
Le autorità sanitarie temono il diffondersi di malattie contagiose come l’influenza suina, la leptospirosi e la dissenteria, che potrebbero svilupparsi nei centri di soccorso, e hanno lanciato un appello pubblico per la richiesta di donazioni di medicine, acqua, cibo, ma anche per l’intervento di medici volontari.
Il presidente delle Filippine, Gloria Arroyo, ha definito le alluvioni "un evento che capita una volta in una vita" e ha aperto il palazzo presidenziale di Malacanang a centinaia di sfollati, a cui sono stati offerti posti letto negli edifici e nelle tende allestite all’esterno. La Arroyo ha anche donato due mesi di stipendio a favore delle popolazioni più colpite e ha invitato i suoi ministri a fare altrettanto. Una prima stima provvisoria parla di danni per almeno cinquanta milioni di dollari.