Il vero demerito di Gorbaciov è di non aver saputo guidare i russi nel futuro
24 Giugno 2011
Ma poiché non capì ciò che stava accadendo, Gorbaciov non riuscì neppure a preparare i propri compatrioti all’importante cambiamento politico ed economico che li aspettava. Non contribuì a progettare istituzioni democratiche e non gettò le basi per una riforma economica ordinata. Al contrario tentò di rimanere al potere fino all’ultimo, per preservare l’Unione Sovietica fino a quando fu troppo tardi. Il risultato fu di non riuscire a sopravviverne politicamente al collasso. Dal momento in cui smise la carica di Segretario, tentò in tre occasioni di fondare nuovi partiti politici. Tutti sono stati dei fallimenti.
La scelta della tempistica è tutto in politica, come impariamo una volta di più dai sconvolgimenti politici in Medio Oriente di quest’anno. Se Hosni Mubarak in Egitto avesse convocato libere elezioni un anno fa, ora sarebbe ricordato come uno statista magnanimo. Se in Libia Muhammar Gheddafi avesse dignitosamente abdicato a favore del figlio Saif al-Islam, ora sarebbe l’ospite d’onore di ogni sala di consiglio in Europa. In Tunisia, se solo Zine el-Abidine Ben Ali avesse iniziato a pianificare il proprio ritiro un po’ prima, ora vivrebbe tranquillamente in qualche sobborgo di Tunisi, senza il bisogno di di rifugiarsi in Arabia Saudita dal un mandato d’arresto dell’Interpol.
Per la stessa ragione, se Gorbaciov avesse pianificato attentamente lo smantellamento dell’Unione Sovietica dal 1988, invece di accettarlo rabbiosamente solo a cose fatte nel 1991, il suo compleanno oggi sarebbe stato festeggiato dai russi a lui grati anziché da attrici americane che si riempivano la bocca di luoghi comuni. Come apprenderemo anche dal Medio Oriente, una transizione ordinata dalla dittatura alla democrazia possiede due elementi cruciali: un’élite che abbia la volontà di cedere il potere, e un’élite alternativa abbastanza organizzata che lo voglia accettare. Grazie in parte alla natura titubante e caotica degli ultimi anni al potere di Gorbaciov, la Russia non aveva né l’una né l’altra.
È possibile che non avesse altra scelta. Gorbaciov non aveva la men che minima idea di cosa fosse una vera democrazia, e ancor meno una vera economia di mercato. Educato e istruito nella cultura sovietica, fu semplicemente incapace di guardare oltre quel sistema. Non fu ostacolo al cambiamento, e non ordinò di sparare sulle persone che alla fine lo produssero. Ma in un tale momento storico come quello, l’ignoranza non può essere annoverate tra le giustificazioni plausibili.
Tratto dalla rivista Foreign Policy
Traduzione di Davide Tentori