Il vero voto inutile è De Luca in Campania
29 Maggio 2015
Vincenzo De Luca non è un “impresentabile” ma quando il ministro Boschi spiega che l’uomo del Pd alle Regionali in Campania è “candidabile ed eleggibile” dimentica di aggiungere una cosa. Se vincesse, De Luca non potrebbe governare. Applicando la legge Severino, dovrà decadere dal suo incarico.
De Luca non può contare né sul ‘metodo De Magistris’, né su eventuali ritardi procedurali nella notifica della decadenza. Dopo la sentenza della Cassazione, non può sperare in un’ordinanza immediata del Tar che congeli la situazione, come ha fatto De Magistris restando in sella. Dovrà affidarsi ai tribunali ordinari. Tempi lunghi.
Se anche si provasse a ritardare la notifica in modo che De Luca possa nominare la nuova giunta, la legge regionale della Campania lo impedirebbe (prima della giunta deve riunirsi il consiglio, quindi serve altro tempo) e in ogni caso la Cassazione è stata chiara, niente ritardi, il rischio è l’omissione d’atti d’ufficio.
Non entriamo nei tecnicismi perché la verità è come al solito più semplice: il voto a De Luca in Campania è un voto inutile. Si può dire, com’è stato fatto, che saranno i cittadini a discernere e a decidere, ma non si possono prendere in giro i campani sulla effettiva possibilità che De Luca sia in grado di svolgere le sue funzioni di governatore. Non lo decideranno i cittadini col voto ma le leggi vigenti.
Il segretario del Pd Matteo Renzi si è speso molto per il suo candidato. In televisione abbiamo ascoltato cose mirabili sulle capacità amministrative del sindaco di Salerno, ma il problema enorme che si è aperto in questa campagna elettorale è proprio la decadenza del candidato democratico in Campania. De Luca non potrà governare, questo è quanto. In Campania a differenza sua c’è chi può governare e l’ha già fatto, bene. Si chiama Stefano Caldoro ed è il candidato del Centrodestra.