Il vertice Pdl-Lega: salta la supertassa e l’IVA resta invariata

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Il vertice Pdl-Lega: salta la supertassa e l’IVA resta invariata

30 Agosto 2011

Il vertice di Arcore ha sciolto i nodi politici su contributo di solidarietà, pensioni, Iva ed Enti locali. Così, dopo il summit della maggioranza nella residenza del premier, gli emendamenti di modifica alla manovra sono stati depositati per la valutazione della Commissione Bilancio del Senato.

I punti chiave dell’accordo sarebbero l’abolizione delle Province e il dimezzamento del numero dei parlamentari mediante un’apposita legge costituzionale; salta il contributo di solidarietà (tranne per deputati e senatori, che dovranno pagarlo), sostituito da misure antielusione e dalla riduzione dei vantaggi fiscali previsti per le cooperative; salvi i piccoli Comuni, anche se verranno unite le loro funzioni fondamentali; le pensioni non saranno toccate per chi ha maturato quarant’anni di anzianità; nessun aumento dell’Iva (che fino a poco fa sembrava invece dover aumentare dell’1%).

All’incontro di Villa Martino, iniziato ieri mattina alle 11, c’erano tutti i pezzi da novanta della maggioranza: oltre a Berlusconi e Bossi, Giulio Tremonti, Angelino Alfano, Niccolò Ghedini, i ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni. Presenti anche i capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, e Silvano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio (ex Responsabili) a Montecitorio.

Il primo a rilasciare un commento dopo l’incontro è stato Tremonti, che si è limitato a dire: "Molto bene". Il capogruppo pidiellino a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, ha sottolineato la "maturità e capacità propositiva del Pdl", esprimendo un apprezzamento particolare nei confronti del segretario, Angelino Alfano, e dei responsabili dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato. "L’incontro con i nostri direttivi e il dibattito che si è svolto – ha poi aggiunto – hanno portato ad importanti innovazioni nel decreto, garantendo tempi e saldi di questa fondamentale manovra".

Mentre i big della maggioranza si confrontavano ad Arcore, nel pomeriggio i sindaci italiani sono scesi in piazza a Milano per protestare contro l’ipotesi della sforbiciata agli Enti locali. Una manifestazione trasversale, indetta dall’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), alla quale hanno partecipato circa duemila primi cittadini. Fra questi, i sindaci di Milano, Giuliano Pisapia, di Torino, Piero Fassino, di Verona, Flavio Tosi e quello di Roma, Gianni Alemanno.

Proprio quest’ultimo, al termine di un incontro tra l’Anci e il ministro dell’Interno Maroni, ha detto che per garantire sostenibilità economica e servizi ai cittadini la manovra non deve essere modificata, bensì "azzerata". Secondo Alemanno i tagli previsti dal decreto salva-crisi sono devastanti e colpiranno la Capitale per 270 milioni.

I partiti d’opposizione non stanno a guardare e continuano la loro battaglia per la modifica del decreto. Ieri il Terzo Polo ha illustrato le sue proposte di modifica in una conferenza stampa. Nello specifico Udc, Fli, Api e Mpa, propongono di modificare il sistema previdenziale "tagliando quelle agevolazioni, le quote, che non hanno senso di esistere dopo la legge sui lavori usuranti". Di qui una riforma che dovrebbe portare a cancellare il sistema delle quote dal 2012 e permettere di andare in pensione "o a 65 anni o con 40 anni di contributi". Anche il centrosinistra è a lavoro per presentare nuove proposte, con l’Italia dei Valori che punterà sull’abrogazione totale delle Province, il taglio ai costi della politica e la lotta all’evasione fiscale.