Il voto dell’uovo

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Il voto dell’uovo

07 Aprile 2006

Come sapete il presidente e il presidente d’onore di questa fondazione sono entrambi candidati di Forza Italia alle prossime elezioni.

Ci sentiamo di ritenere che questa circostanza non provochi alcun imbarazzo ad una fondazione che, per altri versi, non è direttamente legata a un partito politico o in qualche modo coinvolta nella mischia elettorale.

Il rapporto tra Magna Carta e la politica – sia nelle intenzioni, sia nel suo effettivo svolgersi – è di un tipo speciale nel panorama italiano. Non un rapporto di filiazione o di dipendenza, nessuna soggezione, ma una completa immersione nella politica senza bisogno di turarsi il naso.

La politica è esattamente ciò che Magna Carta fa ogni giorno con le sue prese di posizione, con le conferenze e i convegni, con le pubblicazioni, con l’attività dei board, con i suoi rapporti internazionali.

L’impostazione di fondo è sempre quella di costruire un sistema di idee che prenda il posto lasciato vuoto dalle ideologie, di cogliere i segnali di novità da qualsiasi parte del mondo provengano e di saperli interpretare, di mettere a disposizione della classe dirigente, nel suo senso più ampio, gli strumenti per un governo consapevole della realtà.
Magna Carta non ha creduto neppure per un momento che la storia fosse finita con la caduta del Muro di Berlino.

Anzi ha avvertito con preoccupazione l’aprirsi di una nuova frattura in grado di rimettere in moto il peggio che la storia aveva prodotto nel XX secolo. Avevamo visto per tempo che i totalitarismi ideologici del secolo scorso potevano ripresentarsi ancora sotto le vesti di un fondamentalismo religioso violento e aggressivo. E avevamo intuito i rischi di uno scientismo che contro ogni principio liberale va in cerca della perfezione dell’uomo e incade in presunzioni fatali.

Per questo ci è sembrata vecchia e inutile la divisione classica tra laici e cattolici e superato il modo dogmatico di leggere la separazione tra fede politica. Per questo abbiamo lanciato l’idea di una nuova alleanza: non contro qualcuno ma per noi stessi, per rifondare la nostra identità e il nostro futuro.

Questo ci porta al punto d’inizio. Marcello Pera e Gaetano Quagliariello sono candidati nelle liste di Forza Italia, perché è in questo partito e poi nella coalizione di centro-destra che in modo prevalente se non esclusivo si trova traccia di queste stesse preoccupazioni e di questi stessi richiami.

La Fondazione non è un partito politico né serve un partito politico e ognuno dei suoi aderenti si prepara a votare come meglio crede in completa libertà.

Ma, ancora una volta, Magna Carta non ha falsi pudori davanti a scelte di campo decise e motivate. Per questo a Pera e Quagliariello vanno gli auguri dell’Uovo di Giornata.