Il voto in Abruzzo conferma la crisi del Pd e il fallimento del progetto futurista
17 Maggio 2011
di V. F.
All’indomani del voto, vale anche in Abruzzo quello che è successo al livello nazionale. Qualche grande delusione, come quella di Francavilla al Mare: la crisi sempre più grave del Pd, che fatica decisamente a trovare una propria identità ed è sempre più vittima della sua ala più estrema. E, ultimo elemento, la conferma del fallimento di Fli e del Terzo Polo che, al contrario di quello che in molti avevano sperato, non è stata affatto una sorpresa.
Si è votato in 76 comuni, con la parte più consistente nell’aquilano, con 32 comuni interessati. Venticinque le sfide nella provincia di Chieti, con i riflettori puntati su Vasto, Lanciano e Francavilla al Mare. Penne, per la provincia di Pescara (11 comuni) è stato il centro più grande interessato dal voto e, infine, Roseto degli Abruzzi, nel teramano, dove a votare per il rinnovo dell’amministrazione cittadina erano 8 comuni.
Cambiare tutto per non cambiare nulla, sembrerebbe ad uno sguardo complessivo, perché la frase che è rimbalzata alla chiusura delle urne, dalle sedi elettorali ai telegiornali, dai salotti politici alle agenzie, è stata sempre la stessa: non ci sono vincitori.
Del resto per i già ricordati comuni maggiori è stato così: a Francavilla, Vasto, Roseto e Lanciano si andrà al ballottaggio. Anche se, in realtà, un dato politico è emerso: il centrosinistra, fatta eccezione per Lanciano, non ha tenuto. Gli altri comuni infatti erano tutti amministrati dal centrosinistra che quindi potrebbe perdere alcune roccaforti. La più significativa è Roseto dove il candidato (favorito) del centrosinistra, Teresa Ginoble, cede il passo a quello del centrodestra Enio Pavone. Si andrà, infatti, al ballottaggio con un sensibile vantaggio del centrodestra (41% contro 39%), tanto che Teresa Ginoble anche in caso di un’alleanza con gli altri partiti di sinistra potrebbe trovarsi in seria difficoltà.
A Vasto il sindaco uscente Luciano La Penna del Pd (39,07%) non ha racimolato voti a sufficienza per tenere a distanza lo sfidante del Pdl, Mario della Porta (21,5%), e tra due settimane la partita si giocherà al ballottaggio. Sempre a Vasto mertita di essere citato il risultato del candidato del Movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo, Marco Gallo, che ha raggiunto il 6,14%.
Francavilla è stato forse il risultato più deludente per il Pdl, dove Carlo De Felice si è classificato terzo con il 22,34% delle preferenze, dietro a Daniele D’Amario (31,3%) e Antonio Lucani (30,8%) che si scontreranno al ballottaggio. Un risultato sul quale ha pesato la spaccatura interna al Pdl che, infatti, è stato comunque il partito più votato nel suo complesso. Mentre il fallimento di Fli, che ha totalizzato 115 voti, è stato plateale. A Lanciano il centrodestra è in vantaggio con Ermando Bozza che ha raggiunto il 40,4% delle preferenze. Una sfida che si preannuncia semplice, contro Mario Pupillo, il candidato del centrosinistra, che si è fermato al 34,1%.
Per il vicecoordinatore regionale del Pdl, Fabrizio di Stefano, il dato che emerge complessivamente conferma che il centrodestra in Abruzzo è ancora maggioranza. “Nei quattro comuni maggiori dove si è votato – ha spiegato – si è arrivati al ballottaggio esclusivamente per le divisioni interne al Pdl. E va comunque sottolineato che la somma dei voti dei candidati di centrodestra è superiore ai dati delle ultime amministrative”. Buono anche il risultato di San Giovanni Teatino, dove il nuovo sindaco è Luciano Marinucci con il 53% delle preferenze, contro Ezio Chiacchiaretta fermo al 46,6%. Mentre a Popoli, pur avendo vinto il centrosinistra, il più votato è stato un esponente del Pdl: Roberto Lattanzio. A Penne a spuntarla è stato, invece, il candidato del centrosinistra Rocco D’Alfonso, eletto con il 31,06% dei voti contro il candidato del centrodestra Gino Bianchini.
Tutt’altra storia nei numerosi comuni dell’aquilano dove il centrodestra ha decisamente trionfato, in particolare nella Marsica. Un caso su tutti è Tagliacozzo, il comune più esteso dell’aquilano, tra l’altro amministrato dal centrosinistra. Il nuovo sindaco, Maurizio Di Marco Testa, ha sbaragliato tutti gli avversari in una vittoria definita “entusiasmante” dal coordinatore provinciale del Pdl Massimo Verrecchia. Buone anche le riconferme di Ortucchio, Ovindoli, Civitella Roveto e Civita d’Antino. Ma il Pdl ha conquistato anche Canistro. “I cittadini della Marsica chiamati al voto – ha sottolineato Verrecchia – hanno confermato ancora una volta il loro sostegno al Popolo della Libertà, che si conferma così un partito vincente”.
Il voto nell’aquilano rappresenta un riconoscimento all’impegno e alla coerenza dimostrata dal governo regionale che ha saputo ben gestire un’emergenza come quella del terremoto. Dall’altra parte, invece, è un monito per un sindaco simbolo: il primo cittadino dell’Aquila, Massimo Cialente, esponente di punta del Pd regionale, troppo spesso alla ribalta delle cronache per le sue polemiche e i suoi attacchi piuttosto che per l’attenzione ai problemi dei cittadini.
Tra le curiosità, il caso Fraine, piccolo comune con 671 elettori, dove si è registrato un clamoroso pareggio tra i due sfidanti, Alessio Lalla e Vincenzina Di Iorio (194 a 194). Si andrà dunque eccezionalmente al ballottaggio, anche se il comune è al di sotto dei 15mila abitanti. Elezioni annullate, invece, a Castiglione Messer marino. Qui l’unico candidato, Emilio Di Lizia, non ha raggiunto il quorum fermandosi al 44,6%. Tutto rimandato al prossimo anno.