Ilary difende Totti, ma Sgarbi-Balotelli è sempre lì davanti
10 Maggio 2010
di redazione
In tempi di crisi, l’immagine è forte. Una moglie che tiene ben in vista uno striscione per il marito in difficoltà lavorativa. “Totti non si discute…si ama!!!!”. Romantico, tenero, perfino commovente. Peccato che la moglie adorante sia quella di Francesco Totti, Ilary Blasi, in tribuna ieri per vedere roma-cagliari, che difende il marito dalle critiche piovutegli addosso dopo la finale di coppa Italia di mercoledì in cui il “pupone” giallorosso ha commesso un inutile quanto eclatante fallo di frustrazione su Balotelli, reo di aver provocato lui, la città, i colori, la maglia e chissà cos’altro.
Non sapremo mai di preciso cosa abbia potuto dire l’attaccante nerazzurro per stimolare una simile reazione, sappiamo però cosa ne pensano i tifosi. Decine i cartelli a favori di Totti. Da “io sto con Francesco” a “Roma nun se tocca, Totti ti amo” fino a “sempre e comunque cor capitano”. Per fare un paragone è come se qualcuno , in mezzo al traffico, ci tagliasse la strada e noi, per vendicarci, lo tamponassimo di proposito. Con tutti gli altri automobilisti che difendono il nostro gesto perché l’altro se lo meritava. Una specie di Robin Hood in salsa giallorossa, con Totti nelle vesti dell’arciere pronto a vendicarsi dei soprusi dei potenti.
Non solo, sull’altro versante – quello di Balotelli – è finalmente rifiorita la pace con la tifoseria proprio grazie a questo fallaccio che ha causato l’espulsione del 10 romanista. Anche qui, tutti a render merito a uno dei ragazzi più caratterialmente complicati del prato verde per delle (presunte) offese rivolte al collega. Uno Sgarbi ringiovanito che gira per i campi con l’atteggiamento di chi la sa molto più lunga di quelli che lo circondano.
Tutta la vicenda ricorda da vicino la finale dei mondiali di Berlino del 2006 in cui Zidane diede l’ormai famosissima testata a Materazzi. Tutti invocarono l’espulsione e la radiazione a vita da ogni forma di sport (sia pure il ping pong) per il francese, persino i romanisti. D’altra parte la federazione rifilò anche una bella squalifica a Materazzi per le continue provocazioni durante l’arco del match, senza che nessuno lo difendesse (interisti compresi).
Insomma, un comportamento diametralmente opposto a quello di oggi. Resta solo da capire come andrà a finire la querelle domenica prossima, ultima giornata di serie A decisiva per assegnare il titolo che si gioca proprio tra l’Inter e la Roma. Sgarbi-Balotelli è più abituato alle liti televisive ma Robin Hood ha un asso nella manica, un nuovo slogan mutuato dalla pubblicità: dall’originale “più internet per Totti” al nuovo “meno inter(net) per Totti”.