Ilva, da ArcelorMittal e Marcegaglia offerte acquisizione nuovo gruppo
01 Luglio 2016
Come previsto le cordate che si affronteranno nella gara per l’acquisizione dell’intero complesso dell’Ilva sono due: AcciaItalia (composta da Cdp Equity-DelFin-Arvedi) e Am Investco Italy (composta da ArcelorMittal-Marcegaglia). Il termine per la presentazione delle offerte vincolanti che contengono i piani ambientali e industriali è scaduto alle 12 di ieri.
Ieri, alla chiusura della gara per la presentazione delle offerte d’acquisto, è entrato nella partita un altro soggetto che dovrebbe essere il finanziere bretone Vincent Bolloré con la controllata Saga. Sempre secondo indiscrezioni, infatti, il finanziere francese non sarebbe in partita per la gestione complessiva dello stabilimento, ma solo per i servizi marittimi che riguardano le banchine collegate allo stabilimento di Taranto. La sua partecipazione sarebbe dunque, secondaria, e in alleanza alla cordata aggiudicataria.
In qualità di gruppo siderurgico lombardo da 2 miliardi di fatturato (con poco più del 22%) Arvedi punta a prendere in mano la gestione operativa dei vari impianti dell’Ilva (da Taranto a Novi Ligure) e a integrarli tra loro per poi quotarli in Borsa. Obiettivo: una produzione annua che arrivi a 12 milioni di tonnellate l’anno di acciaio. Dal punto di vista finanziario, il piano di AcciaItalia potrebbe essere sovvenzionato anche con un prestito obbligazionario che vedrebbe in prima linea le banche creditrici (tra cui Intesa).
Questa cordata dovrà vedersela con la joint venture ArcelorMittal-Marcegaglia. Il numero uno mondiale dell’acciaio detiene una quota dell’85% della newco in gara e la società italiana del 15%. Si punta inoltre “alla riqualificazione delle prestazioni aziendali in termini di salute e sicurezza con l’introduzione di nuove varietà di acciaio” spiega in una nota la cordata. In un decreto del 31 maggio, il governo ha sancito che le offerte saranno valutate solo sulla base di piani ambientali considerati ammissibili.