Ilva, il ritorno di Bondi. Pd spaccato in Puglia, Pdl contro “esproprio”
04 Giugno 2013
di redazione
L’Ilva rischia di diventare una grana per il Governo oltre che dividere il Parlamento. Ieri la decisione del commissariamento temporaneo del polo siderurgico di Taranto e la decisione di affidare a Bondi l’incarico di Commissario. Alla notizia della nomina di Bondi, il Pd pugliese va in pezzi: da una parte il dalemiano La Torre, d’accordo con la decisione governativa, dall’altra il sindaco di Bari, Michele Emiliano, innervosito dal fatto che si nomina commissario una personalità che fino adesso è stata "legata" all’azienda. Ma i maldipancia sono anche a Roma, in Parlamento, tra quanti a sinistra considerano l’idea di commissariare un’azienda privata un passo avanti per salvare ambiente e lavoro e chi invece parla di "esproprio", come il senatore e presidente della Commissione Lavoro, Maurizio Sacconi, del Pdl. l’Italia rischia di apparire un paese inadatto ad accogliere investitori internazionali soprattutto quando si tratta di impianti complessi. E molti impenditori italiani potrebbero sentirsi legittimamente a rischio di esclusione dalla conduzione della loro impresa in presenza di mere contestazioni inaudita altera parte", dice Sacconi. Il ministro Zanonato annuncia comunque "la sospensione dei poteri degli organi societari e la nomina del commissario. Al termine di questa fase di gestione eccezionale e straordinaria potranno essere ricostituiti gli ordinari organi di amministrazione restituendo alla proprietà i suoi poteri". Dichiarazione che sottintende il salvataggio di un pezzo strategico del nostro patrimonio industriale ma che rischia di costituire un precedente per la difesa della libertà d’impresa. Lo Stato si sostituisce all’azienda, mettendo in discussione quelle garanzie alle imprese come il diritto al contraddittorio nei confronti di contestazioni come quelle mosse alla proprietà di Ilva. E’ il ministro delle infrastrutture Lupi a chiedere modifiche al provvedimento avanzato dal ministro Zanonato, finché il premier interviene dando il via libera politico all’operazione. Per il Pdl il provvedimento rischia di essere incostituzionale, 36 mesi sono troppi, e alla fine Lupi strappa una modifica: l’incarico a Bondi dovrà essere rinnovato ogni anno e la sospensione del possesso viene stralciata. Si riducono gli esperti. Si arriva a quello che il Pd definisce "un compromesso". Ma la questione Ilva non si chiude qui.