Ilva, Vendola si scusa pubblicamente e sul web per la telefonata con Archinà

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Ilva, Vendola si scusa pubblicamente e sul web per la telefonata con Archinà

17 Novembre 2013

A 24 ore di distanza ancora non si ferma la polemica sulla telefonata di Nichi Vendola con il responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva di Taranto, Girolamo Archinà. La telefonata ha provocato una pioggia di polemiche sul web. Vendola oggi ha tenuto una conferenza stampa in cui ha ribadito di non aver fatto alcuna concessione all’Ilva e che questo attacco è un atto di sciacallaggio.
 
"La telefonata va contestualizzata e il contesto di quei giorni era incandescente e complesso. Era un contesto in cui, accanto alla battaglia per la difesa del posto dei lavoratori somministrati, non volevamo perdere l’appuntamento con l’abbattimento delle emissioni di benzoapirene. Da questo punto di vista, i nostri atti amministrativi sono un repertorio di documenti che non consentono dubbio alcuno sulla volontà di dare scacco matto a chiunque pensasse di continuare, con furbizia, a gestire una centrale di inquinamento in una città come Taranto".
 
"Unica cosa di cui mi vergogno davvero", ha detto Vendola, "è di aver riso in quel modo di un giornalista che faceva il suo mestiere, e a cui chiedo scusa". Luigi Abbate, il giornalista di Blustar Tv, il soggetto deriso da Vendola nella telefonata incriminata, ha raccontato oggi all’Ansa di essere stato raggiunto telefonicamente dal governatore che gli ha presentato le sue scuse, ma il giornalista ha poi aggiunto: "Non metto in dubbio il suo rispetto verso la libertà di stampa, ma il più bel regalo e la più bella forma di scuse sarebbe quella di sostenere nei fatti la sanità tarantina. A Taranto si muore di cancro così come si moriva prima, ed i valori degli inquinanti si sono ridotti solo perché l’Ilva ha diversi impianti fermi. Non è una questione personale tra me e Vendola. Le scuse più belle le deve formalizzare alla città".