Immigrati, De Girolamo: “Il lavoro prima agli italiani, il resto buonismo da ombrellone”
02 Agosto 2014
di redazione
"Che l’Italia debba garantire il lavoro prima ai suoi cittadini e poi agli immigrati mi sembra pacifico. Che le solite vestali del buonismo da ombrellone si scatenino su una polemica inesistente mi sembra un’indecorosa rappresentazione di una realtà che, evidentemente, non è conosciuta. Provino, lor signori, a parlare con la gente comune per capire se ciò che ha detto il ministro Alfano è la semplice e cristallina visione di ciò che pensa e vuole la stragrande maggioranza degli italiani". A dichiararlo è il presidente dei deputati NCD alla Camera, Nunzia De Girolamo.
"Al contrario, non è affatto veritiera, la semplificazione fatta dall’ottimo ministro Poletti. Alfano non ha detto ‘o noi o loro’, ma ha semplicemente ribadito un concetto di buonsenso: l’immigrazione non deve togliere posti alla già risicata occupazione nazionale. L’Italia arranca e il governo e l’intero Parlamento hanno il dovere di individuare tutti gli strumenti possibili per far ripartire il lavoro. Oggi l’emergenza occupazionale non riguarda solo giovani e donne – spiega la capogruppo NCD – ma anche quella generazione di 40enni e 50enni che perdono il posto di lavoro e non sanno quando e se riusciranno ad averne un altro".
"La solidarietà ai migranti che fuggono da un destino di fame, miseria e guerra è un obbligo per il nostro Paese. Ma, rischiare l’impoverimento ulteriore di alcune segmenti sociali è un rischio che non possiamo permetterci di correre. Il migliore modo per garantire un futuro di benessere anche a chi bussa alle nostre porte – conclude De Girolamo – è far crescere le nostre imprese e la nostra occupazione affinché non scoppino indecorose guerre tra poveri. Ma dobbiamo anche isolare e usare il pugno di ferro contro chi non rispetta le nostre leggi rispedendolo al più presto nel proprio Paese di origine".