Immigrazione: a Lega e Forza Italia bisogna spiegare i fondamentali
16 Aprile 2014
Ieri per tutto il giorno forzisti e leghisti hanno di nuovo preso di mira il ministro dell’interno Alfano sul tema della immigrazione. Fra i tanti si distingue il senatore Alicata, capogruppo di Fi in Commissione Difesa, sconvolto dal fatto che Alfano abbia messo il rafforzamento della Agenzia europea delle frontiere (FRONTEX) al primo posto del semestre europeo, mentre in realtà, sul gradino più alto della relazione programmatica italiana alla Ue, è finito il tema della stabilizzazione dei Paesi del Mediterraneo e del MO.
Al di là delle classifiche di lana caprina, esattamente cos’è che non è chiaro al senatore? E’ evidente che insieme a FRONTEX, bisogna porsi come obiettivo primario la stabilizzazione della sponda Sud del Mediterraneo: la Ue deve sostenere il nation building in Nord Africa. Non a caso Alfano, ma si vede che Alicata era distratto, ha proposto di intervenire nella regolazione dei flussi direttamente all’interno dei Paesi di provenienza e non solo pattugliando le frontiere per salvare vite umane, grazie a Mare Nostrum.
Si pensi alla Libia. Ieri le milizie che spadroneggiano nel Paese hanno rapito l’ambasciatore giordano. Due giorni fa il premier ad interim si è dimesso (una settimana dopo aver ricevuto l’incarico) perché la sua famiglia è stata minacciata sempre dai miliziani. Per il ruolo, autorevole, che ricopre in commissione, il senatore forzista dovrebbe sapere che ormai dal maggio scorso è operativa la missione Eubam Libya, guidata da Anti Hartikainen, con fondi per 30 milioni di euro l’anno e un centinaio di addetti. Personale europeo, consiglieri civili, ex militari e contractor inglesi e francesi, che hanno il compito di aiutare il governo libico nella transizione democratica, rafforzare il controllo integrato dei confini e addestrare il personale delle forze di sicurezza.
Ebbene, ad oggi, il personale di Eubam Libya a Tripoli è sottodimensionato; sulla stampa estera si legge addirittura di un possibile trasferimento della sede operativa della missione a Malta. L’Italia è il contribuente più alto in termini di risorse rispetto agli altri partner europei, compresi Paesi che all’epoca forzarono la mano contro Gheddafi. Spendiamo più degli altri con la missione unilaterale Mare Nostrum. Spendiamo più degli altri con Eubam Libya. Ecco perché la Ue deve impegnarsi di più da un punto di vista finanziario, come ha chiesto Alfano (il ministro ha proposto, tra le altre cose, che la sede di FRONTEX sia spostata dalla lontana Polonia in Italia). Eubam Libya, a nostro parere, dovrebbe porsi come obiettivo di lungo periodo la messa in sicurezza delle coste ma anche del poroso confine meridionale libico, il vero imbuto in cui si riversa il traffico di carne umana del Sahel.
Non si tratta semplicemente di fornire ai libici assistenza logistica, i Puma, l’addestramento delle guardie di confine e della guardia costiera. Bisogna gettare le basi per il disarmo delle milizie, che devono consegnare le armi e cedere il monopolio della forza al nuovo Stato libico, com’è accaduto in Kosovo. Ci perdoni il senatore se siamo scesi troppo nel dettaglio e abbiamo guardato troppo in là. Temi del genere non sono "retorica" ma il tentativo di offrire soluzioni mature e di respiro europeo a grandi problemi del nostro tempo. Il ministro Alfano lo sta facendo insieme a Ncd, altri preferiscono ridurre tutto al reato di clandestinità. Che si dà il caso sia rimasto: reato amministrativo e solo al primo ingresso. Rendendo più certe, veloci e sicure, le procedure di espulsione degli illegali.