Immigrazione. Alemanno: “Non credo nella cittadinanza breve”

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Immigrazione. Alemanno: “Non credo nella cittadinanza breve”

02 Maggio 2010

"Non credo alla cittadinanza breve che è fatta per ignorare la dialettica tra la nostra identità e quella di chi viene nel nostro Paese. È necessario un processo lungo". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a margine della chiusura delle tre giornate di studio presso il monastero di Ocre (L’Aquila), dal titolo "Orizzonte di valori", organizzate dalla Fondazione Nuova Italia.

Alemanno, parlando del nuovo umanesimo identitario, ha sottolineato che "il valore della persona umana viene recepito nel momento in cui capisco la vita di chi ho di fronte, non quando la ignoro, perchè ogni umanesimo si aggancia alla realtà. Il rischio altrimenti è quello della retorica del ‘buon selvaggio’ e del pietismo per cui perdoniamo tutto perchè gli altri sono inferiori. Ma – ha ammonito il sindaco – non è così che funziona".

Poi, in primo cittadino ha difeso la Lega e le iniziative sulla sicurezza adottate dal ministro dell’Interno Roberto Maroni: "Il confronto con la Lega non deve essere fatto in merito alla sfida su quanto sono tribali o padani, ma sulle contraddizioni che si aprono quando i leghisti si propongono di realizzare un obiettivo. Ad esempio, quando Maroni si pone l’obiettivo della sicurezza, con chi la fa? Non con le guardie padane ma con gli agenti delle forze dell’ordine che giurano sul tricolore", ha concluso Alemanno.