Immigrazione. Frattini: “Ci dovrebbe essere politica europea unitaria”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Immigrazione. Frattini: “Ci dovrebbe essere politica europea unitaria”

16 Maggio 2009

Inclusiva e sicura, capace di governare le crisi economiche internazionali, forza di pace ai confini ma anche nelle zone del mondo più a rischio: è l’Europa delineata dal ministro degli esteri, Franco Frattini, oggi, a Trieste, alla conferenza del gruppo del Ppe al Consiglio delle Regioni. Davanti ai rappresentanti del Ppe dei 27 Paesi europei – presenti il segretario generale del Ppe, Antonio Lopez-Isturiz White, e i candidati Giovanni Collino ed Elisabetta Gardini – Frattini ha illustrato il documento elettorale del Ppe, condiviso da 64 partiti democratico-popolari dei Paesi membri dell’Unione, soffermandosi sulle questioni più stringenti dell’agenda politica.

Frattini ha spiegato la strategia italiana in materia di sicurezza e immigrazione. "Chi arriva in Italia è come arrivasse a Stoccolma o ad Amburgo – ha detto – e quindi noi abbiamo il dovere di fermare chi arriva. Lottiamo contro l’immigrazione clandestina, settore nel quale ci dovrebbe però essere una politica europea unitaria. Ma in Europa manca una ‘lista dei Paesi sicuri’ per cui ognuno agisce come crede. Per quanto ci riguarda – ha aggiunto – si potrebbe procedere all’identificazione di coloro che chiedono asilo già sulle navi della Marina che pattugliano il Mediterraneo".

Il ministro ha spronato l’Europa anche sui grandi temi della pace. "Deve poter parlare con una voce unica sia nei Balcani – ha detto – sia nei paesi più lontani, come il Pakistan e l’Afghanistan". Al riguardo ha rilanciato il G8 esteri in programma a Trieste alla fine di giugno. "Intorno allo stesso tavolo – ha detto – siederanno i rappresentanti dell’Iran, degli Stati Uniti, del Pakistan e dell’Afghanistan e io sono personalmente molto fiducioso sulla riuscita di questo incontro. Del resto il nostro obiettivo è quello di avere il consenso di quelle popolazioni che certo non appoggiano i terroristi della jihad".

Quindi i temi dell’economia che hanno permesso al ministro di attaccare la sinistra italiana. "Non hanno una politica contro Berlusconi – ha detto – bensì contro il Paese. Per questo perdono e perderanno le prossime elezioni. Diffondono il timore e così i cittadini non consumano, con il risultato di non contribuire all’uscita da questa crisi". Secondo Frattini, però, "è l’Europa che deve alzare la voce anche in crisi come queste. Non è possibile lasciare il controllo alle singole banche centrali – ha detto – con il rischio che ognuno vada per la propria strada. Che ci sta a fare la Bce? Sono d’accordo con il collega Giulio Tremonti – ha aggiunto – per evitare crisi finanziarie di questa portata serve più Europa e non meno Europa". Infine Frattini ha parlato delle scelte del Ppe "e delle grandi opportunità che si apriranno al partito alle prossime elezioni europee". Temi che sono stati raccolti tanto da Gardini quanto da Collino, in corsa per il Parlamento europeo alle prossime elezioni, e dal segretario Lopez-Isturiz secondo il quale "per far capire l’Europa bisogna stare più vicino ai cittadini elettori, non solo in campagna elettorale, ma anche negli altri mesi dell’anno".