Immigrazione, Passera: “Servono integrazione e convivenza sostenibili”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Immigrazione, Passera: “Servono integrazione e convivenza sostenibili”

07 Novembre 2015

Pubblichiamo di seguito il messaggio inviato da Corrado Passera agli "Incontri di Norcia" organizzati da Fondazione Magna Carta, presieduta da Gaetano Quagliariello, e dedicati quest’anno al tema della immigrazione.

 

Carissimo Gaetano,

 

Ti ringrazio di cuore dell’invito al convegno che hai organizzato su un tema cruciale come “Vecchi continenti e nuovi arrivi”. Purtroppo non ho potuto modificare impegni già presi per  la  campagna elettorale nella mia Milano e, con grande dispiacere, non posso essere oggi con voi. Di questo mi scuso con te e ti prego di estendere queste mie scuse ai relatori e agli  ospiti tra i quali tanti amici che avrei rivisto con vero piacere.

 

Complimenti per la scelta del tema e per il taglio che hai voluto dare all’incontro. L’immigrazione, come giustamente rilevato, è questione epocale, che interroga le nostre coscienze e incide profondamente sulle nostre società e le nostre economie fino a modificare i nuovi assetti del mondo e i suoi equilibri geo-politici.

 

Bisogna far salvi gli inalienabili diritti delle persone, la salvaguardia della loro dignità, il valore dell’accoglienza e della fratellanza, dell’aiuto ai più bisognosi che rappresentano tratti caratterizzanti e irrinunciabili della nostra civiltà. Allo stesso tempo è responsabilità della politica comprendere fino in fondo le compatibilità demografiche, sociali ed economiche. Proprio per questo sono sbagliate sia le risposte che spingono verso un’accoglienza senza limiti che quelle imperniate su una lotta insensata e barbara all’immigrato "altro e nemico".

 

Dobbiamo ragionare con calore di cuore e freddezza di mente su come gestire un fenomeno strutturale, ora e per le future generazioni: un fenomeno non episodico, dunque, e di grande impatto mediatico. Combattendo gli scafisti e i trafficanti di esseri umani, facendo valere il principio che le vite si debbono salvare: tutte, anche quando affollano un barcone della speranza che troppo spesso diventa sinonimo di morte. E al contempo dobbiamo inventare – insieme, pubblico e società civile – forme di integrazione e convivenza efficaci e sostenibili come già il nostro Paese ha saputo fare nel corso della sua lunga storia.

 

È per questo che mi sento vicino a te in questa tua lodevole iniziativa e ai tanti, cito con piacere le strutture del terzo settore, che non chiudono occhi e orecchi facendo prevalere egoismi e interessi di piccolo conto, ma si fanno carico dei tanti problemi e delle altrettanto grandi opportunità che dall’immigrazione possono derivare.

 

Nella speranza di poter affrontare in altre sedi ma al più presto e insieme questi e altri temi così significativi, ti saluto con amicizia.