Immunità. Alfano: “Sentenza della Consulta ha riaperto lo scontro”
11 Ottobre 2009
di redazione
"Noi non faremo ritorsioni, non ci saranno vendette, ma andremo avanti per la nostra strada, in modo chiaro e trasparente. L’unica risposta al tentativo di aggressione nei confronti dell’esecutivo è il buongoverno del Paese". Intervistato da Libero, Angelino Alfano punta l’indice contro l’opposizione: "Il clima politico si è di nuovo guastato perché ci sono forze politiche che, più o meno esplicitamente, credono alla scivolone giudiziario di Berlusconi".
Il guardasigilli mette fretta alla riforme della Giustizia esprimendo nuovamente rammarico per la bocciatura del lodo Alfano: "In questi quindici mesi, proprio grazie alla sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato, lo scontro tra politica e magistratura – rileva il ministro – si era placato, si era giunti a un clima più sereno. La sua sorprendente bocciatura da parte dell’alta corte ha riaperto lo scontro politico e esacerbato gli animi tra maggioranza, opposizione e giudici. Con l’aggravante – insiste Alfano – che, d’ora in avanti, ogni legge o riforma del governo di natura penale correrà il rischio di essere tacciata di influenzare i processi che riguardano Silvio Berlusconi".
E invece "non è così. Noi – assicura Alfano – stiamo riformando la giustizia in modo chiaro e trasparente". Il ministro della Giustizia elenca quanto già fatto (leggi antimafia e processo civile) e quanto si farà nei prossimi mesi (riforma avvocatura, intercettazioni e processo penale), puntualizzando che l’immunità parlamentare "non fa parte del programma di governo" ma che "occorrerà svolgere una riflessione" e che comunque una riforma della giustizia "non sarà completa senza mettere mano alla Costituzione" intervenendo sul Csm. Nessun intervento in vista, invece, per la Corte costituzionale: "Cambiare la nomina dei membri della Consulta non è nel nostro programma".