Impronte ai rom. Maroni: “Identificazione, non schedatura”

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Impronte ai rom. Maroni: “Identificazione, non schedatura”

02 Luglio 2008

Nella procedura di identificazione dei minori nomadi che vivono nei campi rom, "non c’è nessuna violazione di nessuna norma", né "delle norme europee" né "delle carte dei diritti dei minori". Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, rispondendo durante il Question time alla Camera ad un’interrogazione dell’Udc, ha ribadito che le polemiche dei giorni scorsi sulla possibilità prevista dall’ordinanza, di prendere le impronte ai minori sono "infondate e strumentali".

Prendere le impronte risponde dunque "alla necessità – secondo il titolare del Viminale – di procedere all’identificazione di chi vive nei campi abusivi, in alcuni dei quali vi sono condizioni subumane, per dare un’identità, e cioè un diritto fondamentale, soprattutto ai minori. Dunque – aggiunge -, nessuna schedatura ma un censimento che procede all’identificazione dei minori" teso a "favorire l’inserimento e l’integrazione sociale delle persone".

Quella del governo, conclude Maroni, "è un’iniziativa lodevole che vuole da una parte porre fine all’indecenza dei campi nomadi abusivi e dall’altra garantire sicurezza ai cittadini italiani ma anche e soprattutto ai minori che vivono in questi campi".