Imu, countdown in Cdm. E Monti: “C’è il rischio di una controriforma”
28 Agosto 2013
Oggi pomeriggio il Consiglio dei Ministri prenderà una decisione definitiva sull’Imu, l’odiata tassa sulla casa. L’abolizione dell’Imu è un passaggio centrale per la coesione della strana maggioranza e nel contesto generale delle misure per uscire dalla crisi economica. Il Cdm dovrebbe allargare la definizione di "immobili di pregio", cioè quelle case che continueranno a pagare l’imposta (ce n’erano già un bel po’ all’epoca dei provvedimenti del governo Berlusconi). Questa soluzione sembra aver convinto il Pdl: ieri pomeriggio dopo il vertice tra Alfano, Saccomanni e Brunetta, il ministro Quagliariello ha anticipato che la quadra oggi dovrebbe essere trovata, nonostante i soliti maldipancia piddini ed Epifani che si è smarcato spiegando che quella sull’Imu non è l’unica battaglia su cui concentrarsi. Certo non lo è per il Pd, ma è un punto chiave nella realizzazione di quella parte del programma di governo che sta a cuore al Pdl, essendo una delle promesse elettorali da mantenere. "L’intesa è quella di rimodulare l’imposta", ha detto il senatore La Torre del Pd, "sarà esclusa dal pagarla una fascia amplissima di popolazione, la restante dovrà pagarla con importi ricalibrati in modo progressivo. Visto che è un’operazione molto delicata, i dettagli in maniera compiuta saranno chiari sono in occasione dell’accordo finale". Come pure si aspetta una parola definitiva sulle coperture dal ministro della economia Saccomanni. Pare ce ne siano già per 3,4 miliardi di euro (tagli alla spesa pubblica, maggiore Iva fatturata per rimborsi dei debiti della Pa). Questo vuol dire eliminare la rata di giugno (quella attualmente congelata), ma non avere tutti i fondi sufficienti per eliminare anche quella di dicembre. Per il 2014, dovrebbe andare a regime la nuova Service Tax, che unirà le tasse sulle case e sui rifiuti. L’impressione è che trovare tutte le coperture per il 2013 si rimetta mano alle accise, dai giochi alle sigarette e così via. Ieri il presidente dell’Anci, Fassino, ha chiesto che per il 2013 sia il governo a occuparsi di Imu senza ricadute sui comuni, "Non è concepibile per nessun Comune subire ulteriori tagli pena la riduzione dei servizi essenziali per i cittadini", mentre l’ex premier Mario Monti mette in guardia dal rischio delle "controriforme".