In Afganistan si spara sulla Croce Rossa. Prima volta da 30 anni
29 Maggio 2013
di redazione
In Afghanistan si spara sulla Croce Rossa. Ieri un gruppo di miliziani ha attaccato la sede della Crocerossa di Jalalabad, uccidendo un agente di sicurezza (non armato) e secondo quanto riportato dalle agenzie anche Peter, il responsabile del centro. Poi i miliziani si sono asserragliati nell’edificio morendo tutti quanti nello scontro a fuoco con le forze della sicurezza che ne è seguito, durato più di due ore. Kamikaze che arrivano, si fanno spazio a suon di bombe umane, uccidono e poi si sacrificano in massa. Il fumo nero dell’esplosione provocata dal kamikaze, dicono i testimoni, si poteva vedere a centinaia di metri di distanza. Al momento dell’attacco nel compound della Croce Rossa c’erano dozzine di impiegati, tutti nativi, che sono salvi. Anche un componente dello staff medico è stato ferito. Ora sembra tornata la calma. Sono 30 anni che la Croce Rossa opera in Afghanistan e questo è il ringraziamento. Per la prima volta, si colpisce una organizzazione umanitaria, imparziale, ma colpevole agli occhi del commando di essere una delle maschere dell’Occidente. I Talebani in ogni caso non hanno rivendicato l’attacco e si fa notare che nelle palazzine vicine c’è il Consolato indiano e altre agenzie umanitarie. E se per caso il gruppo alla fine avesse dovuto "ripiegare" sulla Crocerossa e l’obiettivo fosse stato un altro? Ma sono solo ipotesi.