In Afghanistan è iniziata la ‘primavera talebana’: terrore e morte nel paese

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In Afghanistan è iniziata la ‘primavera talebana’: terrore e morte nel paese

16 Aprile 2012

E’ ufficiale: la ‘campagna di primavera’ dei talebani è iniziata ieri. E’ stata la Domenica del risveglio del terrore in Afghanistan. Molti gli atti terroristici in tutto il paese. Solo a Kabul, il Parlamento afghano, il quartiere della ambasciate e presidi Nato sono stati attaccati. E poi esplosioni nella province di Logar e Patkia, con espolisioni fino a Nangahar.

L’offensiva, rivendicata via twitter dal vertice talebano, fa parte di quella che uno dei portavoce talebani Zabihullah Mujahid ha definito come “l’inizio dell’offensiva di primavera”, una serie d’attacchi “pianificata da mesi”.  A Kabul è stato il quartiere di Wazir Akbar Khan, dove si trova il comando Isaf a esser stato teatro di molti degli attacchi sferrati. Tra le ambasciate colpite nella capitale afghana, quelle di Stati Uniti e Gran Bretagna, ma anche quelle di Germania, Giappone, Russia e Iran.

E poi gli attacchi all’Assemblea nazionale afghana. La notizia che alcuni talebani fossero riusciti a entrare dentro la sede del parlamento, è stata successivamente ritrattata. Secondo l’Ansa, che riporta le dichiarazioni di un responsabile della polizia afghana raccolte in loco, “alcuni parlamentari avrebbero addirittura imbracciato le armi”  per difendere il parlamento.  

Ancora nella mattinata di Lunedì 16 Aprile, come ha riportato l’agenzia cinese Xinhua, un soldato afghano avrebbe aperto il fuoco su dei soldati Nato all’aeroporto di Kandahar, segno che l’infiltrazione talebana all’interno delle forze di sicurezza e militari afghane avanza col passare dei mesi. Un fenomeno che l’ultima offensiva dei talebani, quella seguita all’involontario rogo di alcuni testi coranici nella base Nato di Bagram nel Febbraio scorso usati dai prigionieri talebani come veicolo di comunicazione, aveva già fatto emergere.

Quanto al bilancio  delle vittime degli attacchi di Domenica 15 Aprile – secondo i dati provvisori riportati dal il ministro degli Interni afghano, Bismillah Mohammad –  si conterebbero almeno tre civili morti, accanto a otto militari afghani e 36 talebani. Quanto ai feriti, il titolare degli interni ha affermato che all’incirca 40 membri delle forze di sicurezza e 25 civili avrebbero subito ferite in seguito agli scontri e alle esplosioni della Domenica di terrore.

Tra le sigle che hanno rivendicato l’attacco, anche la rete Haqqani. Come abbiamo riportato su questo giornale in precedenza, la forza dei talebani è destinata a manifestarsi sempre di più, non tanto per il sopraggiungere della ‘bella stagione’, quanto e piuttosto come epifania della rinnovata unità che sembra esser stata raggiunta tra le componenti afghana e pachistana della leadership dei talebani.

In particolare, la rete sovversiva riconducibile al mullah Omar e le sigle che ricadono sotto il cartello pachistano jihadista del Teherik-e Taliban Pakistan – dove si ritroverebbero sigle qaediste, mujaheddin pachistani e appunto la dirigenza della sigla terroristica Haqqani – si muoverebbero ormai in una strategia concordata che sta mettendo le forze Nato in sempre maggiore difficoltà, soprattutto con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali Usa del prossimo Novembre 2012.