In America zero libertà di parola anche sui siti di “dating”

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In America zero libertà di parola anche sui siti di “dating”

26 Agosto 2017

Se Christoper Cantwell pensava di continuare a usare i siti di dating – quelle piattaforme costruite da tipi molto svegli per far conoscere le persone online commerciando sulle umane solitudini – non avrebbe dovuto partecipare alla manifestazione di Charlottesville, in Virginia. Cantwell infatti è un attivista della destra radicale americana, in Rete circolano sue foto avvolto nella bandiera sudista o mentre imbraccia un fucile, la polizia lo ha arrestato e sta indagando su di lui perché durante gli scontri scoppiati nella città americana avrebbe usato spray al peperoncino contro i manifestanti della parte avversa. Una testa calda, il nostro Cantwell, immortalato dal New York Times mentre sfoggia una maglietta con su scritto “radical agenda”.

Detto ciò, nei giorni scorsi, una donna iscritta al sito di dating OKCupid – colosso da migliaia di incontri al giorno negli Usa –, mentre sfogliava i profili in cerca di nuovi amici si è imbattuta in quello di Chris, e subito, indossati i panni del moderno delatore, ha denunciato la cosa ai gestori della piattaforma: i “nazionalisti bianchi” sono tra noi! A quel punto i gestori di OKCupid hanno pubblicato due messaggi su Twitter, annunciando di aver “bannato”, cancellato per sempre, il profilo di Cantwell dalla piattaforma. Per colpa delle sue idee ed anche perché l’uomo è indagato dalla polizia. Ma in base a quale principio si decide di sbattere fuori una persona dai siti di dating visto che con ogni probabilità dentro OKCupid ci sono altre persone di diverse fedi politiche e che magari pensano cose altrettanto discutibili, controverse o persino aberranti, gente che magari è stata arrestata o ha avuto problemi con la giustizia, ma che continua tranquillamente a chattare quanto gli pare? Visto che “policy” del genere sono state adottate anche da Facebook e Twitter non sarà che stiamo assistendo a una nuova stretta nel regime del politicamente corretto

Si potrà obiettare che OKCupid è una azienda privata che ha il diritto di imporre ai suoi iscritti le proprie linee guida – adesione totale al regime del politically correct, per l’appunto – ma se è così, allora poi i vari mister Facebook non vengano a raccontarci la favoletta dei social media conquista dell’umanità e servizio sociale reso a chi li usa. La verità è che ormai in America esiste un problema con la libertà di parola, com’è avvenuto alla manifestazione di Boston dei giorni scorsi, ricordiamo, una mobilitazione organizzata dalla destra americana proprio per difendere la libertà di parola e finita ancora prima di cominciare, nel timore di nuovi disordini. Dunque OKCupid si permette di cancellare d’imperio i profili che non gli stanno simpatici ma non ci ha ancora spiegato un’altra cosa che riguarda proprio il funzionamento di queste macchinette informatiche che fanno fare palate di soldi ai padroni del web.

Si può sapere per esempio che razza di esperimenti faceva il portale di incontri online con i suoi iscritti, dopo che si è scoperto che i gestori del sito, per testare l’effetto di un incontro tra persone completamente diverse (di norma il dating online funziona per condivisione di interessi e comportamenti) hanno modificato l’algoritmo che determina l’incrociarsi tra gli iscritti  all’insaputa degli utenti? Per non dire dei tantissimi “fake”, profili fantasma, che si incontrano nei siti per darsi appuntamento, tutti “account” riconoscibilissimi agli occhi di chi gestisce questi portali, ma che a quanto pare nessuno si prende la briga di cancellare. Ecco, aziende del web che mirano al profitto, e che probabilmente sperimentano e s’inventano di tutto per continuare a farne, ora si ergono a giudici supremi del pensiero altrui, giusto o sbagliato che sia.

Ancora una volta non si può che essere preoccupati per la deriva che sta prendendo la società americana. Ci siamo ridotti a usare delle protesi informatiche per trovare la persona dei sogni e comunicare con lui o con lei, ma se ti chiami Chris Cantwell non puoi farlo, te lo vietano, vieni trattato alla stregua di un pericoloso fiancheggiatore di Al Qaeda. Se mi ami ti cancello, si potrebbe dire ricordando il titolo di un celebre film di qualche anno fa. Intanto Cantwell è stato rimosso anche da Facebook, Twitter, Instagram e Tinder. Ultime notizie dal fronte sulla libertà di parola, USA, 26 agosto 2017.