In Friuli progetto sperimentale per circoncisione in ospedale

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In Friuli progetto sperimentale per circoncisione in ospedale

04 Settembre 2008

Un progetto sperimentale per offrire la possibilità di effettuare la circoncisione rituale maschile nelle strutture sanitarie pubbliche del Friuli Venezia Giulia. Ad approvare il progetto è stata la giunta regionale su proposta dell’assessore alla Salute e Protezione sociale Valdimir Kosic, alla luce del continuo aumento di nati, in Friuli ma soprattutto in tutta Italia, da genitori per i quali, per motivi di appartenenza religiosa, la circoncisione rituale è una prassi. Senza dimenticare i recenti casi di cronaca nera che, proprio per una circoncisione rituale praticata artigianalmente a casa, hanno visto morire due bambini, uno a Treviso e uno a Bari, mentre un altro neonato è stato ricoverato nei giorni scorsi in condizioni gravi all’ospedale di Pordenone.

Il progetto, che sarà finanziato con 200 mila euro, avrà la durata di un anno e sarà realizzato dall’Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) ‘Burlo Garofolo’ di Trieste. Alla conclusione del periodo di sperimentazione, "il cui costo è inferiore alla gestione delle emergenze derivanti da interventi condotti a domicilio", specifica la Regione, la prestazione sanitaria sarà erogata a pagamento. Potranno essere realizzati 135 interventi di circoncisione, assieme ad attività di sensibilizzazione e informazione rivolte alle famiglie. Saranno coinvolte nel progetto anche le associazioni di volontariato, quelle degli immigrati e quelle dei mediatori culturali.

Il numero di interventi previsti si basa sulle cifre dei nati 2007 in Friuli Venezia Giulia da madri di provenienza africana. I nati sono stati lo scorso anno 484, di cui la metà di sesso maschile. Si è anche tenuto conto, conclude la Regione, che una parte delle famiglie preferisce comunque portare i bambini nel Paese d’origine per la circoncisione.