In Germania trema il colosso Hypo ma la Merkel vara una misura d’emergenza

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In Germania trema il colosso Hypo ma la Merkel vara una misura d’emergenza

In Germania trema il colosso Hypo ma la Merkel vara una misura d’emergenza

Il sospetto che il virus dei subprimes stesse ufficialmente contagiando l’Europa si era fatto più forte già dal salvataggio dell’istituto di credito belga-olandese Fortis. Eppure la vera fase di crisi sta per cominciare grazie al colosso dei mutui immobiliari teutonici, Hypo Real Estate. Quali sono i pericoli per il sistema finanziario europeo?

Ieri, la Germania, locomotiva dell’economia comunitaria, ha tremato davanti a Hypo RE, ennesima vittima delle cartolarizzazioni selvagge che hanno messo in ginocchio Lehman Brothers & Co. L’istituto di credito con sede a Monaco di Baviera, numero due in Germania nel settore dei mutui immobiliari, è stato infatti violentemente trascinato nel terremoto dei subprimes, con svalutazioni applicate ai bilanci per circa 8,5 miliardi di euro. Memori dei casi appena accaduti oltreoceano, i vertici della banca hanno prontamente cercato una via d’uscita per il salvataggio, chiedendo l’apertura di una linea di credito di 35 miliardi tramite il governo ed una cordata di altre istituzioni bancarie tedesche. Nei giorni scorsi il ministro delle Finanze, Peer Steinbrück (Spd), aveva già espresso la decisione di non superare il tetto di 26,5 miliardi di euro per il bailout di Hypo, confermando che i restanti 9 sarebbero stati appannaggio del mercato, mercato che nelle ultime ore ha però compreso l’antifona ed elegantemente cercato di evitar l’appestato.

Infatti Deutsche Bank, fra le banche interessate al piano, ha considerato la situazione patrimoniale ed economica di Hypo non idonea ad essere oggetto di un suo intervento. Il motivo è proprio la sottostimata crisi di liquidità che sta mettendo in ginocchio il colosso dei mutui, in particolar modo tramite la sua divisione irlandese Depfa Bank, per la quale il governo di Dublino ha già smentito l’erogazione di ogni genere di aiuto di Stato. L’ombra nera del fallimento è però stata allontanata proprio dal deciso intervento della signora Merkel, che nella tarda serata di ieri ha annunciato un’operazione che va ben oltre le aspettative iniziali. Innanzitutto l’esecutivo federale varerà in tempi brevi una riforma della legge sulle garanzie dei depositi bancari (EdB). Finora solo il 90% dei conti corrente e fino alla somma di 20.000 euro era coperto dalla garanzia governativa.

Nello specifico il piano di salvataggio prevede invece lo stanziamento di 35 miliardi di euro da parte della Bundesbank, necessari per fornire un minimo di cash flow alla banca bavarese. Ad ulteriori 15 miliardi ammonta la cifra degli aiuti forniti dalla cordata di banche e società assicurative. In totale sarebbero cioè 50 i miliardi di cui Hypo potrebbe giovarsi per i suoi bisogni di cassa immediati. Alcune stime della Deutsche Bank, tuttavia, chiariscono come per l’anno venturo l’afflusso di liquidità potrebbe vertiginosamente aumentare e sfiorare i 100 miliardi di euro, rendendo necessari altri interventi per scongiurare il fallimento. Il rischio insomma è che la soluzione messa in campo ieri costituisca un mero palliativo, non certo sufficiente ad attutire i rischi di liquidità. In barba a chi domandava con energia che il sistema finanziario estirpasse le erbacce da sé si è comunque arrivati a questo imponente bailout, tra i più grandi della storia finanziaria tedesca del dopoguerra. Ci si domanda ora quale sarà il comportamento della Bce per preservare la stabilità economica: indulgenza stile Federal Reserve o pugno di ferro? Considerando la posta in gioco, forse sarebbe meglio la seconda opzione.