In Kosovo il partito filo-albanese Vetvendosje cresce e si fa sentire
17 Gennaio 2012
di Lavdrim Lita
Mai parole di Winston Churchill furono più attuali: “I Balcani producono sempre più storia di quanta ne possano digerire”. Perché questa volta non sono i Serbi a prendere l’iniziativa sul confine col Kosovo, bensì sono un centinaio di manifestanti appartenenti al movimento radicale albanese kosovaro di Vetvendosje (Auto-determinazione) i quali hanno bloccato per alcune ore due posti di frontiera per impedire l’accesso di merci serbe.
Violenti scontri con la polizia hanno avuto luogo, terminati con circa 150 arresti, tra cui 5 deputati del movimento Vetvendosje. Più di 50 i feriti, tra cui una trentina di agenti. La polizia ha dovuto istituire un cordone di sicurezza intorno al valico di Podujevo per garantire il traffico trans-frontaliero.
I manifestanti del partito di opposizione Vetvendosje ritengono che Belgrado non rispetti l’accordo di libero scambio raggiunto dalle due parti lo scorso Settembre, dopo un lungo periodo di reciproco boicottaggio commerciale.
“Penso che il popolo del Kosovo voglia reciprocità – dice il leader del movimento Albin Kurti -, il Parlamento kosovaro ha deciso per la piena reciprocità, politica, economica e commerciale, con la Serbia. E più ci comportiamo bene con i serbi, più la situazione peggiora”.
Il movimento Vetvendosje ha l’obiettivo d’unire il Kosovo all’Albania. Il governo di Pristina e la comunità internazionale hanno stigmatizzato il blocco dei posti di frontiera. Gli attivisti del movimento "Vetevendosje!" sono guidati da Albin Kurti, 36 anni, storico leader delle proteste studentesche del 1997 contro l’allora regime serbo, finito poi nelle carceri della Serbia.
Come allora, quando era studente, Kurti cerca ancora oggi di portare in piazza migliaia di persone. Il partito di Vetvendosje ha un programma nazionalista: unione tra Kosovo e Albania, no ai negoziati con la Serbia, contrazione di Eulex e nazionalizzazione delle risorse. Nelle ultime elezioni hanno portato 14 deputati nel parlamento kosovaro.