In migliaia contro Prodi.  Al gazebo anche Berlusconi

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In migliaia contro Prodi. Al gazebo anche Berlusconi

16 Novembre 2007

Migliaia di persone si sono accalcate ai primi gazebo di Forza Italia per firmare contro il Governo e per chiedere di tornare alle urne. Solo in Lombardia, ad esempio,  gli “azzurri” hanno predisposto più di 1000 gazebo e, per andare nel sud, in Campania, sono oltre 950.

Questa mattina a firmare a Milano è arrivato anche l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti che non ha voluto dire nulla se non “Io firmo e basta”.

Intanto Silvio Berlusconi ai giornalisti che gli chiedevano quale sarà la strategia di Forza Italia nelle prossime settimane, ha risposto: “Stiamo in questi giorni mettendo in atto una mobilitazione con più di 10 mila gazebo in tutti i comuni d’Italia a cui si può partecipare anche attraverso internet o il telefono per dimostrare che ci sono milioni, milioni e milioni di cittadini che chiedono di ritornare alle urne. Quindi noi ancora una volta agiamo in maniera concreta, lasciando fuori tutto ciò che è politichese, che è politica che si legge sui giornali da parte di politologi, e andiamo alla sostanza. Gli italiani non ne possono più di questo governo, che non è più lo specchio del paese perché  le cose sono cambiate. Quasi il 60 per cento degli italiani oggi voterebbe per il centrodestra, quindi chiediamo che, vista l’incapacità di funzionare di questo governo, si torni alle urne e si cambi il governo”.

Anche a Roma si stanno montando gazebo in tutte le piazze e domani il coordinamento regionale di Forza Italia ha organizzato una manifestazione che si terrà lungo le rive del Tevere cui parteciperà anche Berlusconi, che nel pomeriggio ha firmato a Roma in Piazza San Lorenzo in Lucina. Scherzosamente il leader di Forza Italia ha detto in romanesco “se ne devono annà” a dei ragazzi che urlavano slogan contro il governo.

La “Festa del Tevere” di domani partirà dalle ore 15 dai gazebo allestiti presso la banchina del Tevere adiacente Castel Sant’Angelo. Il leader di Forza Italia, salirà poi a bordo di una motonave che percorrerà un lungo tratto del fiume romano.

 “No a Prodi. Sì al voto, firma anche tu”. Parte da questo slogan la raccolta di firme  che fino a domenica 18 novembre animerà molte piazze.

Forza Italia chiede ai suoi elettori e ai delusi del governo Prodi di firmare una petizione per andare alle elezioni, cercando di esercitare una pressione di piazza su alleati e governo. Del resto, come spiegano gli organizzatori, le elezioni sono l’unico modo per dimostrare che il Governo ha stancato gli italiani. Occorre che sia restituito subito al popolo il diritto di decidere del proprio futuro.

Sono migliaia i gazebo dove sarà possibile esprimere un parere negativo nei confronti di un governo che ormai difficilmente riesce a tenere insieme le molteplici anime di cui è composto. Questo sarà, quindi, un weekend di attività politica: il fatto che la maggioranza abbia tenuto sulla finanziaria al Senato non influisce sul giudizio complessivo in merito all’attività dell’esecutivo in questo anno e mezzo.  L’obiettivo finale dell’iniziativa è quello di raccogliere almeno cinque milioni di firme contro questo governo, ma come tiene a precisare Paolo Bonaiuti, portavoce del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, “non vuole assolutamente essere un pressing nei confronti del Quirinale. È solo una maniera di dare voce all’opinione pubblica così che possa esprimere il proprio dissenso verso questo governo”. Forza Italia, con questa iniziativa, si propone infatti di dare voce a tutta le gente che si auspica  un cambiamento serio nella guida del nostro Paese.

In democrazia – ha scritto Berlusconi nella lettera inviata a tutti i soci di Forza Italia – quando si è in presenza di una crisi politica irreversibile come l’attuale, la strada maestra è una e una sola: il ritorno alle urne. Solo il popolo sovrano può infatti arginare la crisi e scongiurare il pericolo rappresentato dalla crescita di forze antisistema, oggi irresponsabilmente alimentata. L’attuale parlamento è espressione di un momento storico in cui la Nazione era politicamente divisa a metà, ma ora tutti sono consapevoli del fatto che esso non rappresenta più il Paese reale. Ormai – conclude – la grande maggioranza dei cittadini non ne può più di errori, di risse e di vessazioni. Chiede a gran voce una svolta politica. Questa brutta pagina va girata alla svelta”.

Il coordinatore nazionale del partito, Sandro Bondi, si augura che quella dei prossimi giorni possa essere “la più importante manifestazione che mai si è svolta in Italia”. A tal fine sono diverse le modalità attraverso cui è possibile far sentire la propria voce:

1. Ci saranno oltre 10.000 gazebo in moltissime piazze italiane dove chi vuole potrà lasciare la propria firma insieme a un piccolo contributo (minimo un euro) che servirà per finanziare questa iniziativa. La macchina organizzativa si è messa già in moto, sono molti i gazebo presenti oggi nelle nostre città. E’ dal fine settimana, però, che gli organizzatori si aspettano di più. Domani e domenica, infatti, gli spazi dedicati alla raccolta delle firme saranno in tutte le piazze.

2. Chi vuole può utilizzare il mezzo Internet da qualsiasi luogo. Basta collegarsi al sito rivotiamo.it e compilare l’apposito modulo online.

3. Si può aderire all’iniziativa anche telefonicamente. Sono attivi 2 numeri (163.60.022 per la rete fissa e 899.88.44.40 per quella mobile). Il costo della chiamata è di 1 euro.

L’Occidentale seguirà lo svolgersi della manifestazione con interviste, articoli, video-reportage, fotografie e attraverso tutti gli strumenti che la Rete mette a disposizione. Ampio spazio sarà dedicato anche ai contributi inviati dai lettori. Come ha affermato il direttore, Giancarlo Loquenzi, si sta provando ad avere una copertura dell’evento istantanea e quasi capillare. “Se pensate di andare ai gazebo per mettere la vostra firma sulla richiesta di tornare a votare – si legge nel blog del direttore –  portatevi il telefonino, la videocamera, il computer portatile e inviateci interviste, testimonianze, racconti, foto e video di ciò che accade nelle vostre città. Potrebbe riuscirci un primo vero esperimento di giornalismo diffuso e partecipato”.