In Molise vincono Iorio, il centrodestra ma soprattutto l’astensionismo
18 Ottobre 2011
Al termine di una notte elettorale dai contorni quasi drammatici le urne hanno sancito il verdetto: Michele Iorio rimarrà per altri cinque anni alla guida della Regione. Il governatore uscente è stato rieletto per la terza volta consecutiva battendo al fotofinish il suo sfidante, il candidato del centrosinistra Paolo Di Laura Frattura. Il margine di vantaggio è stato davvero esiguo: Iorio ha ottenuto 89.142 preferenze, vale a dire il 46,94 per cento dei consensi; a Frattura sono andati 87.637 voti, il 46,15.
La notte dello spoglio ha visto un susseguirsi di emozioni contrastanti. In partenza, quando lo scrutinio era stato effettuato nei piccoli centri, Iorio era in vantaggio di circa dieci punti percentuale. Margine che poi è andato via via assottigliandosi – accendendo più di una speranza negli elettori di centrosinistra – quando sono state aperte le urne del capoluogo di Regione, Campobasso, dove Frattura ha, di fatto, stravinto. Una parte fondamentale l’ ha svolta il voto disgiunto: le liste collegate a Iorio hanno ottenuto il 56,37 per cento dei voti, quasi dieci punti in più rispetto al candidato presidente; quelle in sostegno di Frattura si sono fermate invece al 40,49, sei punti in meno del candidato presidente. Il voto, quindi, ha premiato il centrodestra, ma non Michele Iorio. Un fatto fisiologico – visto che mantenere la guida di una Regione per dieci anni e riconfermarsi ancora una terza volta è raro e trascina dietro di sé inevitabili ripercussioni negative sugli elettori –, ma che non dovrà essere sottovalutato. Iorio dovrà necessariamente cercare di allargare la sua maggioranza, cercando di capire come riportare il consenso – che nelle ultime tornate elettorali è stato abbondante – sul versante del centrodestra.
I risultati delle liste elettorali regalano qualche sorpresa: il Popolo della libertà si conferma primo partito in Regione, con il 18,86 per cento di voti. Secondo il Partito democratico, che supera l’Italia dei Valori: 9,86 contro 8,84. Il Pd recupera quindi, seppur di poco, la leadership dell’opposizione. Dovrà però guardarsi dal “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo che – presentandosi per la prima volta a una competizione elettorale in Molise – è riuscito con il proprio candidato Antonio Federico a ottenere il 5,60 per cento dei voti (2,27 la lista). Molto probabilmente i “grillini” hanno rosicchiato più consensi a destra che a sinistra, facendo leva sul malumore dei cittadini. Ottimo il risultato di “Progetto Molise”, “costola” del Pdl, che ha ottenuto il 9,51 per cento dei consensi, eleggendo di sicuro due consiglieri regionali. Bene anche Udc e Adc, con rispettivamente il 6,78 e il 6,73 per cento; buona performance anche di “Grande Sud”, la federazione di partiti di Gianfranco Micciché, Adriana Poli Bortone e Arturo Iannaccone, con il 6,53. La lista “Molise Civile” ha ottenuto il 4,41, mentre l’Udeur il 3,52. Nel centrosinistra, dopo Pd e Idv, troviamo il 6,31 per cento di “Alternativa-Alleanza per l’Italia”, il Partito socialista al 4,58, “Costruire democrazia” al 4,23, Sel al 3,87 e Rifondazione comunista al 2,76. “La Destra”, che sosteneva Giovancarmine Mancini, si è fermata allo 0,86 per cento, con il candidato presidente all’1,29.
I dati che emergono da questo voto sono diversi. Il primo, più lampante, è che in Regione ha vinto l’astensionismo. Una percentuale di votanti del 59,79 è effettivamente molto bassa. Bisognerà, quindi, recuperare quella grossa fetta di scettici attraverso una politica vicina ai bisogni dei cittadini. Il secondo dato su cui riflettere è che, nonostante il trend negativo per il centrodestra a livello nazionale, in Molise si vince ancora. Di poco, ma si vince ancora. Il terzo è che Michele Iorio ha ricevuto molti meno voti delle liste che lo sostenevano: il governatore dovrà quindi rimboccarsi le maniche e riparare gli errori di valutazione commessi in questi ultimi cinque anni.