In Rai Prodi ha già occupato i tg

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

In Rai Prodi ha già occupato i tg

20 Settembre 2007

Hanno deciso di rimuovere il consigliere Rai Petroni per occupare completamente la Tv di Stato. Adesso sono pronti a fare le nomine per lanciare la volata al nascente Partito Democratico e per recuperare il “gap” con la Casa delle Libertà.

Ma in realtà a viale Mazzini hanno già da tempo tutto sotto il loro controllo. Il centrosinistra non ha freni sui tre canali di viale Mazzini. Fa il bello ed il cattivo tempo. E tutto questo in spregio ai principi del pluralismo televisivo e dei diritti dell’opposizione. Un centrodestra che ormai è relegato in un angolo. Cacciato da tutti i vertici Rai: presidenza, maggioranza del consiglio e direttore generale. Una situazione da emergenza democratica che diventa ancora più preoccupante se si spulciano i dati dell’informazione televisiva, ed in particolare nel periodo di agosto, forniti dall’Osservatorio di Pavia. Sarà stato complice il clima vacanziero ma quello che è certo è che l’Unione ha davvero messo a segno un “ko” nei confronti del centrodestra che ormai dal piccolo schermo è completamente sparito. E tutto questo senza che qualcuno abbia protestato. Anzi dai banchi della maggioranza si continua a parlare di un’occupazione della Tv di Stato e della necessità di riportare a viale Mazzini autonomia.

Ma guardando ai dati si ha una diversa impressione e forse l’unica autonomia possibile in Rai è quella dal centrosinistra. Ad esempio nei telegiornali delle tre reti Rai in totale il governo e l’Unione hanno raggiunto il 63.1 per cento del tempo complessivo. Al centrodestra solo il 30.8, cioè la metà. E a fare la parte del leone neanche a dirlo Rai Tre che ha garantito il 66.8 per cento dello spazio nei suoi Tg ai rappresentanti del centrosinistra.

Non da meno le edizioni dei telegiornali targati Gianni Riotta, che hanno ritagliato all’Unione e al governo il 61.5 per cento dello spazio complessivo. Se si passa, poi, a leggere i dati delle edizioni prime time dei telegiornali, cioè delle fasce di prima serata, i dati sono pressoché identici confermando il dominio della maggioranza.

Il centrosinistra, tra governo e Unione, raccoglie il 61.1 per cento del tempo di presenza complessivo lasciando alla CdL solo il 33.1. Ed anche stavolta è la terza rete a tirare la volata alla maggioranza garantendo il 63.5 per cento delle apparizioni durante le edizioni principali e di massimo ascolto dei propri Tg. E le cose vanno peggio se si leggono i dati delle trasmissioni di genere “altro”, cioè quei programmi di intrattenimento che al loro interno dedicano spazio ai politici. Qui la CdL scende al 25.7 per cento del tempo dedicato, mentre l’Unione continua ad accreditarsi un ampio 61.2 per cento. Anche qui Rai Tre è la rete meno pluralista dando addirittura al centrosinistra il 78.3 per cento del tempo di presenza ai rappresentanti di governo e della maggioranza di centrosinistra.

Un vero monocolore televisivo. Si dirà: è la regola del “un terzo alla maggioranza, un terzo al governo ed un terzo all’opposizione”. Principio stabilito anni fa dal presidente della Rai Zaccaria e che spesso ritorna nelle dichiarazioni dei vari leader politici. Strano però che nel periodo in cui il centrodestra sia stato al governo questa regola non abbia avuto alcuna efficacia, confermando invece come proprio durante quegli anni ci sia stato un effettivo pluralismo e tutela dell’opposizione. Nell’agosto del 2005 infatti, la CdL era ferma al 35.7 per cento e l’Unione veleggiava al 60.16 per cento. Cifre che rispetto a quelle di oggi si commentano da sole. Passando poi ad analizzare i dati comprensivi anche del governo si scopre che mentre all’Unione viene garantito quasi il 30.94 per cento, centrodestra e governo arrivano al 48.6. Quindi nessuna applicazione della “regola Zaccaria” anzi il pieno rispetto dell’equa distribuzione degli spazi informativi e televisivi.

Dati e numeri che quindi dimostrano come negli anni in cui governava Berlusconi i diritti dell’opposizione erano garantiti e che in fin dei conti non c’era nessuna occupazione della Rai. Una lezione di democrazia che risalta ancora di più dopo quello che stanno facendo Prodi e il centrosinistra in queste settimane in Rai.