In Sardegna il Pdl strappa Olbia ma il Pd si conferma primo partito

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In Sardegna il Pdl strappa Olbia ma il Pd si conferma primo partito

01 Giugno 2010

La fotografia scattata sul weekend elettorale sardo regala questa immagine: cinque province su otto conquistate al primo turno – tre del centrosinistra e due del centrodestra – e le altre che vanno al ballottaggio fissato per il 13 e 14 giugno (prima delle elezioni sette province erano amministrate dal centrosinistra e una dal centrodestra). Il Pd è in calo ma diventa il primo partito in Sardegna con una percentuale intorno al 20%, perdendo però quasi 4 punti rispetto alle regionali dello scorso anno. Crolla il Pdl con 14 punti in meno sulle regionali: passa dal 30% di un anno fa all’attuale 16,2%. Non è andata bene alla Lega Nord Sardinia che si presentava in quattro province ma non è riuscita ad andare oltre l’1,3% in media, con una punta del 2,4% in Ogliastra. Registrano un successo, invece, gli indipendentisti dell’Irs che triplicano i voti dal 2005 passando dallo 0,8 al 3%, superando in più province lo sbarramento del 4% che consente loro di piazzare i propri consiglieri provinciali.

PROVINCIALI. Sassari, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias al centrosinistra, Oristano e Olbia-Tempio al centrodestra al primo turno. Alessandra Giudici si è riconfermata presidente della Provincia di Sassari con il 50,7% delle preferenze contro il 41,07% di Mariano Mameli, candidato del centro-destra. Salvatore Cherchi (eletto con il 50,3% dei voti contro i 45,2% di Giuseppe Madeddu del centrodestra) e Fulvio Tocco (che ha ottenuto il 55,1% delle preferenze contro il 39,37% del suo sfidante di centrodestra Efisio Luigi Meloni) sono i presidenti rispettivamente delle province del Medio Campidano e di Carbonia-Iglesias. Massimiliano De Seneen e Fedele Sanciu, entrambi del centrodestra, conquistano invece la presidenza delle province di Oristano e Olbia Tempio. Nella provincia di Cagliari si andrà invece al ballottaggio fra Graziano Milia (presidente uscente del Pd) che ha ottenuto il 33,7 % delle preferenze contro il 46,7 % di Giuseppe Farris, candidato ufficiale del Pdl. Decisivi per l’appuntamento elettorale, fra due settimane, saranno i candidati sconfitti, Federico Palomba per l’Idv (9,22%) e Piergiorgio Massidda (il "ribelle" del Pdl), che ha ottenuto il 14,51% dei voti. Ballottaggio anche in Ogliastra fra Sandro Daniele Rubiu del centrodestra (43,76%) e Bruno Pilia del centrosinistra (41.06%). Sarà necessario tornare alle urne fra due settimane anche nella Provincia di Nuoro: il presidente uscente del centro-sinistra Roberto Deriu si è fermato al 32,47% contro il 38,35% dello sfidante Luigi Crisponi del centro-destra. Buon risultato, che potrebbe essere decisivo per i ballottaggi, del "dissidente" del centro-sinistra Efisio Arbau che ha ottenuto il 23,90% delle preferenze.

COMUNALI. Primi dati anche per le comunali, dove il calo dell’affluenza è stato più contenuto (cinque punti in meno rispetto al 2005). Il centrosinistra perde Quartu Sant’Elena, la terza città della Sardegna: il nuovo sindaco è Mauro Contini (Pdl). A Sassari, invece, si riconferma l’uscente Gianfranco Ganau (Pd), così come a La Maddalena con Angelo Comiti (Pd). Quanto a Nuoro, Porto Torres e Iglesias, si va verso il ballottaggio. Il presidente di Provincia o il sindaco vanno a ricoprire un incarico fondamentale per gli equilibri del territorio e proprio in base a questo principio ogni politica dovrebbe essere indirizzata al bene e alla salute pubblica dei cittadini e dell’area che lo stesso candidato andrà ad amministrare. Spesso però subentrano meri interessi politici che al Sud d’Italia come al Nord fanno il paio con interessi localistici che superano la mission appena descritta (il bene dei cittadini). E’ anche per questo che, in fase di raccolta dei voti, storicamente nelle lezioni amministrative il consenso si misura non tanto con i programmi elettorali o con la eventuale capacità reale dei singoli di governare bensì con conoscenze e legami “interessati”. Quando però nei Comuni entrano in scena volti nuovi e liste composte da giovani c’è da sperare. Del resto, la storia la scrivono i giovani. Prendiamo il caso di un piccolo paese in provincia di Oristano, Riola Sardo, dove su meno di 3000 abitanti sono comparse ben tre liste: tre personaggi con storie diverse, accompagnati da uno staff variegato di rappresentanti di lista, si sono messi in gioco per cercare di migliorare le condizioni di un Paese di piccole dimensioni. Ha vinto la prima lista, “Insieme” , quindi il suo sindaco: Ivo Zoncu, musicista da sempre attento ai problemi culturali, sociali ed etici della zona. Classe 1962, nativo del Paese che andrà ad amministrare, s’è presentato con un programma elettorale convincente e una squadra fatta perlopiù di giovani. La vera sfida, però, comincia solo ora. Del resto, solo se un Comune impara a cogliere le potenzialità del territorio e guardare al bene del Paese anche a costo di calpestare gli interessi di qualcuno; solo se riesce a fare ricchezza delle “braccia” operative già esistenti (Pro Loco, società sportive e parrocchia per esempio); solo se sa valorizzare la memoria storica (gli anziani) e aiutare lo spirito più giovane del Paese (gli anziani di domani), la scommessa viene vinta. Non quella di una semplice elezione ma quella del “buongoverno”, principio che è alla base del progresso di ogni territorio. Anche da un piccolo Paese e dall’intraprendenza di un sindaco si può prendere esempio, aldilà del colore politico.