In Serbia la Fiat di Marchionne rilancia la sfida italiana al mercato europeo

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In Serbia la Fiat di Marchionne rilancia la sfida italiana al mercato europeo

19 Aprile 2012

Un simbolo italiano. La nuova Fiat 500L uscirà dalla catena di montaggio dello stabilimento di Kragujevac, a circa 150 km a Sud di Belgrado. La casa automobilistica italiana ha investito circa un miliardo di euro per inaugurare lo stabilimento di Kragujevac che avrà una capacità produttiva di 200.000 vetture l’anno, con l’ obiettivo di arrivare a 300 mila unità.

Il Lingotto nel 2009 ha infatti creato Fiat Automobili Serbia in joint-venture con lo Stato serbo, che ne detiene il 33%, impegnandosi, dal canto suo, ad aggiornare la fabbrica di Kragujevac con un investimento complessivo di circa 700 milioni di euro. Per i politici serbi, che hanno definito l’ accordo "investimento del secolo", si tratta di una grande vittoria che rilancerà il Paese sugli scenari economici mondiali. La Fiat controlla il 67 % delle azioni dell’investimento, il resto 33 % del governo serbo. Inoltre per dieci anni il Lingotto non pagherà tasse né al governo di Belgrado né al comune di Kragujevac.

Alla cerimonia di inaugurazione di ieri, in Serbia, erano presenti, oltre ai dipendenti dello stabilimento, circa 150 personalità del mondo politico e imprenditoriale. Nel dare il benvenuto al primo ministro, l’ amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha reso omaggio al piano di ammodernamento messo in atto dal governo Serbo che ha spiegato lo stesso Sergio Marchionne "Ha creato un clima dinamico e favorevole agli investimenti esteri. Per la Fiat è un grande privilegio contribuire alla crescita di questo Paese. La tradizione industriale serba è fortemente radicata e può contare su una manodopera giovane e altamente qualificata. Sono tutti elementi che hanno giocato a favore della nostra scelta di investire in Serbia”.

La fabbrica Fiat di Kragujevac ha iniziato la produzione nel 1953 con vetture Jeep, “un marchio che oggi fa parte della grande famiglia Fiat”. Marchionne – secondo quanto riferisce la radio tv serba “Rts” – ha incontrato a Belgrado, nella fortezza di Kalemegdan, il presidente uscente Boris Tadic che ha sostenuto sin dall’inizio l’investimento. Da sempre il presidente serbo Tadic manifestata l’aspettativa di un partenariato strategico con l’Italia, nonché nella continuazione del sostegno a Belgrado nel processo di integrazione europea da parte del Governo italiano. Il partenariato strategico tra i due Paesi, siglato in occasione del Primo Vertice del 2009 a Roma, abbia portato ad oltre 400 il numero delle aziende italiane già operanti in Serbia.

I politici serbi guardano di buon occhio  il sostegno che l’Italia sta offrendo alla Serbia sulla strada europea, senza il quale non avrebbe ottenuto lo status. Tra Belgrado e Roma (ma anche Europa e Stati Uniti) c’è solo un punto di disaccordo, ossia la questione del Kosovo. L’Italia ha riconosciuto l’ indipendenza del Kosovo, come del resto hanno fatto altri 89 stati. Belgrado non intende riconoscere l’indipendenza del Kosovo, anche se le pressioni della comunità internazionale per il dialogo tra i due stati e’ molto forte.

Tuttavia con l’insediamento della Fiat, la Serbia conferma la sua vocazione di produttore di auto, grazie anche al costo contenuto della mano d’opera e alle facilitazioni concesse dal Governo che, attraverso corposi incentivi, ha di fatto velocizzato la realizzazione di collegamenti infrastrutturali e varato importanti agevolazioni fiscali. La 500L sarà esportata in Europa e in altri mercati extra UE e il lancio commerciale è previsto per l’ultimo trimestre del 2012.