
In Sicilia cala l’affluenza. E Crocetta aspetta il flop di Grillo

09 Giugno 2013
Affluenza in calo anche in Sicilia (47,6), ma comunque più alta della media nazionale, non aiuta. Tutto per Grillo è iniziato dalla traversata dello Stretto di Messina e molto della storia politica del suo movimento nel Mezzogiorno italiano si gioca con le amministrative in Sicilia. Che sono un test per i 5 Stelle, per contarsi, provare ad andare al ballottaggio a differenza del risultato deludente del resto d’Italia, ma anche il momento per far emergere le fronde interne e confrontarsi con l’alleato di qualche tempo, il governatore Crocetta. M5S e Pd in Sicilia almeno per un po’ hanno retto alla prova della contrapposizione frontale, ma è durata poco e ora Crocetta potrebbe riprendersi la rivincita, drenando voti ai Democrats e a SeL in Comuni chiave per la sopravvivenza grillina nell’isola. Riusciranno Enzo Bianco e Felice Calabrò, i Dem, a imporsi al primo turno su Catania e Messina? O sarà Grillo a farcela nei comuni più piccoli dove corre da solo? Quale sarà il peso del Pdl nell’isola, che intanto potrebbe aver ricomposto i pezzi? "La sfida delle amministrative in Sicilia ha un valore politico ed etico, la vittoria del centrosinistra sarebbe il segno di un cambiamento profondo già iniziato con la vittoria alla Regione. Il centrodestra nell’isola rappresenta il vecchio sistema di potere", ha detto il governatore Crocetta. Ma probabilmente Crocetta ha un’altra speranza. Che il "governo del cambiamento" riuscito a salire alla Giunta siciliana possa reggersi sulle due gambe di Pd e sinistra vendoliana, senza doversi più preoccupare di quell’amico-nemico scomodo e pentastellato.