
In Sicilia Crocetta vince ma non ha una maggioranza. Cancelleri (solo?) terzo

30 Ottobre 2012
Elezioni siciliane. Dopo un lungo – quasi interminabile, occorre dirlo – scrutinio, finalmente i risultati definitivi. Anzitutto, l’affluenza: bassissima, al 47%. Più di un siciliano su due non ha votato. Un dato sconfortante, sia in termini generali sia se rapportato a quello della scorsa tornata di quattro anni or sono: 66%. Da due su tre a uno su due, dunque.
Vince il candidato di Pd e Udc, Rosario Crocetta, con circa il 30% dei voti, ottenendo – grazie alle liste a suo sostegno, Pd, Udc, Movimento Politico – trenta seggi in Assemblea regionale. Segue Nello Musumeci, Pdl, Destra e Alleanza di Centro, con il 25% dei consensi e venti seggi. Oltre il 18%, invece, Giovanni Cancelleri, del Movimento 5 Stelle (quindici seggi). Mentre il candidato di Grande Sud, Fli e Mpa, Gianfranco Micciché, s’è attestato più o meno al 15% (15 seggi anch’egli). Il dato dei partiti, poi, premia il Movimento 5 Stelle: prima forza siciliana con il 15%. Poi Pd al 13,4, Pdl al 12,9, Udc al 10,8 e Mpa al 9,5.
Bersani canta vittoria, dal suo comizio aretino: “Vi do una bella notizia per scaldarvi un po’: abbiamo vinto in Sicilia, cose da pazzi”. Anche per Casini, il risultato di Crocetta è “straordinario”, mentre Alfano, dalla conferenza stampa nella sede romana del Pdl, dice: “Il risultato del 25% della nostra area, che fa riferimento a Musumeci, mi sembra straordinariamente positivo; in Sicilia abbiamo perso, c’è stata la sconfitta perché abbiamo diviso i moderati”(si veda alla voce Micciché, ndr). E ancora, “alle condizioni date è la prova che il centrodestra c’è ed è potenzialmente vincente”.
Una prima ineluttabile considerazione: in Assemblea non c’è maggioranza. A meno che Crocetta non riesca, ex post, a stilare un patto politico con Cancelleri (più improbabile) o con Micciché, più praticabile; una riedizione dell’esperienza Lombardo, in altre parole. Sebbene Crocetta si sia dichiarato pronto, eventualmente, a tornare al voto: “Se qualcuno mi dovesse fermare allora si va al voto e sono convinto che questa volta sarò eletto con il 60% dei consensi”.
E Grillo, i grillini e Cancelleri? Esultano. Diciotto per cento dei consensi per il loro candidato governatore, nonché primo partito nell’Isola. “Entriamo all’Assemblea regionale dalla porta principale, da protagonisti”, ha affermato ancora a scrutinio aperto Giancarlo Cancelleri. Detto che, ed è più di un autorevole commentatore a rimarcarlo, il Movimento 5 Stelle parrebbe non aver sfondato del tutto. “E’ arrivato tre”, sentenzia Giuliano Ferrara dalle colonne de Il Foglio. In altre parole, metà elettorato si astiene. Un elettorato, per definizione, terreno di conquista dell’anti-politica politicamente à la Grillo. Neanche lui, quindi, riesce a penetrarvi. Diciamolo, poteva andare meglio.