In un convegno a Bari la giustizia si confronta e fa i conti con se stessa

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In un convegno a Bari la giustizia si confronta e fa i conti con se stessa

In un convegno a Bari la giustizia si confronta e fa i conti con se stessa

01 Novembre 2010

La giustizia italiana si è data appuntamento a Bari in un convegno di tre giorni (dal 28 al 30 ottobre)  dal titolo "Organizzare la giustizia-modelli di gestione delle Procure Distrettuali ed efficienza della giurisdizione", organizzato dalla  Regione Puglia, dalla Provincia e dal Comune di Bari, in collaborazione con l’Unione Europea e l’associazione "Giovani nella Giustizia". L’obiettivo è stato quello di approfondire e discutere il tema della giustizia, attraverso il confronto con gli “addetti ai lavori” del settore. Una sorta di "riunione nazionale delle toghe" che Antonio Laudati, Procuratore della Repubblica di Bari, ha organizzato per mettere a confronto i magistrati con gli altri componenti del sistema giudiziario: avvocati, istituzioni, enti locali, rappresentanti del Csm.

Tra gli ospiti il Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Ministro delle Politiche Comunitarie, Andrea Ronchi, il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, il Presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara. Nella giornata conclusiva dedicata al ruolo degli enti locali è intervenuto, tra gli altri, Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario del gruppo dei senatori del Pdl.

"Vi sono tanti modi di ostacolare una riforma", ha detto Quagliariello, “lo si può fare anche in maniera più subdola e per questo più insidiosa. Ad esempio intervenendo a un convegno sull’organizzazione della giustizia e scagliandosi contro misure che nessuno ha mai pensato di introdurre”. Il vicepresidente Pdl si riferiva a quanto emerso nell’intervento del presidente della Camera Fini. "Sfido chiunque a rintracciare una sola occasione in cui il governo o la maggioranza abbiano dato a intendere di voler assoggettare il pubblico ministero all’esecutivo – ha aggiunto Quagliariello – E’ un’ipotesi che nessuno ha mai formulato. E dunque confondere le acque, parlarne nei termini che abbiamo sentito qui, e farlo alla vigilia di una importante riforma di certo non contribuisce alla chiarezza e alla serenità del confronto”.

Al convegno è poi intervenuto anche il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. ”Dobbiamo recuperare il confronto tra poteri dello Stato per dare risposte importanti”, ha affermato. “L’impegno della politica non si può disperdere, così come non si può disperdere l’impegno straordinario di molti procuratori e magistrati che credono profondamente in questa nuova e grande stagione. Allora bisogna fare sintesi e bisogna mettere da parte coloro che rappresentano gli estremismi, e cominciare a guardare finalmente all’idea di costruire un Paese sempre più solido e forte.

"Offrire ai cittadini una giustizia moderna ed efficiente non è né un obiettivo di destra, né di sinistra, né di centro. E’ un obiettivo per cui avversari politici si stringono la mano per restituire a questa città e a questa regione ciò che oggi non hanno”, ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. ”Dovremmo capire tutti fin dove può spingersi la politica come una sorta di guerra e dove invece c’è la possibilità di vivere la politica come convergenza e collaborazione. Possiamo farlo?”, ha chiesto Vendola rivolgendosi al senatore  Quagliariello, ”nel cui intervento", ha aggiunto, "ci sono tutti gli aspetti di polemica politica generale che io non condivido. Ma allo stesso tempo ho molto apprezzato l’allusione a questo rischio, che la contesa politica, a un certo punto, degeneri si riverberi negativamente sulla vita delle comunità. Se uscissimo da questa logica forse guadagneremmo tutti quanti un po’ più di senso di responsabilità, e il nostro Paese capirebbe meglio cosa vogliamo dire quando parliamo di giustizia”.

Infine, il procuratore Laudati ha citato un passaggio de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint Exupery, concludendo: “L’Italia non ha bisogno soltanto di riforme legislative, ma di un risveglio collettivo della società che sappia ricostruire un senso di giustizia che funziona”.