In una paese ancora in lutto il padre di Merah che fa? Denuncia la Francia

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In una paese ancora in lutto il padre di Merah che fa? Denuncia la Francia

27 Marzo 2012

L’affaire Mohammed Merah almeno per quel che riguarda il lato investigativo, è tutto meno che concluso. Sotto l’aspetto giudiziario, proseguono infatti le indagini delle autorità francesi per comprendere se l’attentatore abbia agito da ‘lupo solitario’ o mediante l’aiuto di altri complici.

La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta formale nei confronti di Abdelkader Merah, fratello maggiore del killer, accusandolo di cospirazione e presunta complicità negli attacchi di Tolosa e Montauban. Abdelkader si era dichiarato “fiero” delle azioni criminali perpetrate dal fratello, ma almeno per ora, l’esame dei suoi computer non ha rivelato nulla su un suo eventuale coinvolgimento.

La procura di Parigi dovrà appurare se dietro le azioni di Mohammed Merah vi sia una ben più ampia cellula terroristica, e stabilire se il fratello di Mohammed possa eventualmente avergli fornito un sostegno logistico o finanziario, se non addirittura entrambi. Da parte sua, Abdelkader ha affermato di non essere mai stato a conoscenza del progetto criminale del fratello, negando qualsiasi forma di complicità. E’ stata invece rilasciata la mamma del killer, Zulika Aziri.

Le indagini proseguono anche sul profilo dell’attentatore. Secondo quanto riportato ieri dalle colonne del quotidiano francese Le Figaro, ci troveremmo di fronte ad un jihadista atipico, solo e senza alcun tipo di supporto esterno. Secondo il quotidiano di proprietà del produttore d’armi, Serge Dassault, l’arsenale in possesso dell’attentatore farebbe propendere le autorità investigative a ritenere che Merah non facesse parte di una rete terroristica di matrice islamica ampia.

Nel frattempo, il padre dell’attentatore – Mohammed Benalel Merah – ha annunciato nella giornata di ieri di voler sporgere una denuncia nei confronti della Francia per l’uccisione del figlio. Intervistato dall’agenzia France Press, il padre del pluri-assassino ha dichiarato di voler “ingaggiare i più grandi avvocati del paese”, aggiungendo tra l’altro che secondo lui “la Francia è un grande Paese con molti mezzi a disposizione per fermare mio figlio vivo. Potevano stordirlo con del gas e arrestarlo, ma hanno preferito ucciderlo”.

Durissime le reazione delle istituzioni d’Oltralpe. Il ministro degli Esteri Alain Juppè ha affermato che, al posto di Mohammed Benalel Merah, “se fossi il padre di un simile mostro starei zitto e pieno di vergogna”, mentre il presidente Sarkozy si è dichiarato “indignato” dal proposito di denuncia del padre di Mohammed Merah.

Infine, c’è la questione dei video degli attentati, girati dallo stesso Merah e in possesso di Al-Jazeera. La polizia ne ha attentamente esaminato il contenuto (si tratta di un montaggio dei filmati dei diversi omicidi, con musica e letture del corano). Al-Jazeera ha deciso di non trasmettere il video, perché “non aggiunge alcuna informazione e non rispetta i requisiti del nostro codice etico”. In questo senso, è stata pienamente accolta la richiesta di Nicolas Sarkozy di non diffonderlo, stante il rischio emulazione di altri aspiranti Merah.