In Veneto c’è l’azienda che dà uno stipendio in più a chi ha figli
15 Marzo 2017
“C’era bisogno di dare un segnale chiaro: l’Italia e l’Europa devono rimettere i bambini al centro della vita. Da imprenditore, ho cominciato facendo concretamente la mia parte”. Roberto Brazzale, 54 anni e tre figli, conduce la più antica azienda lattiero-casearia del nostro Paese. A Zanè, nel Vicentino, la sua famiglia produce e commercia formaggi dal 1784: gli avi, sull’altopiano di Asiago, iniziarono già nel Seicento. Da quest’anno ogni dipendente che genererà un bambino, otterrà una mensilità media netta in più per fronteggiare le prime spese di una famiglia più grande.
I collaboratori sono circa cincuecentocinquanta. “Quando ero piccolo – dice Brazzale – in giro vedevo mamme e carrozzine. Oggi vedo solo badanti e sedie a rotelle. Per i giovani pensare ad un figlio è un problema enorme. Ma ancora non diamo un peso adeguato a quella che è una epocale tragedia collettiva“.
C’è una sola condizione: bisogna essere dipendenti da almeno due anni e continuare a lavorare per altri due anni dopo la nascita del pargoletto. Il titolare spiega ancora, “Mi hanno colpito le cifre del calo di natalità e ho deciso di pagare, se non il prezzo giusto, almeno quello che posso”. Quello che non hanno capito i nostri politici, l’Italia e l’Europa devono rimettere i bambini al centro.
Nel 2016 sono stati 474mila i bimbi nati nel nostro Paese: un minimo storico, il cui trend negativo si conferma e pare inarrestabile.