Inchiesta appalti. L’ordinanza in sintesi
05 Marzo 2010
di redazione
L’accusa che ha portato alle nuove quattro misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sui grandi eventi, con particolare riferimento all’appalto per la Scuola Marescialli dei Carabinieri a Firenze è "concorso in corruzione continuata e aggravata". Nella nuova ordinanza del gip di Firenze vengono descritte le attività di Angelo Balducci e Fabio De Santis per pilotare alcuni appalti e le "utilità" – promesse di tangenti e favori – che, in cambio avrebbero ricevuto da alcuni imprenditori.
Nell’ordinanza (lunga complessivamente 347 pagine) si dice che i "pubblici ufficiali" Angelo Balducci e Fabio De Santis "si impegnavano" ad affidare degli appalti all’impresa Btp riconducibile a Riccardo Fusi, al suo vice Roberto Bartolomei e all’imprenditore Francesco De Vito Piscicelli. Gli appalti riguardavano i 150 anni dell’Unità d’Italia, del G8 alla Maddalena e la Scuola Marescialli dei Carabinieri (gara vinta dalla Btp poi però estromessa). In cambio, quale "retribuzione" Balducci e De Santis "accettavano, previa intermediazione di De Vito Piscicelli", che li metteva in contatto con Fusi e Bartolomei, "la promessa di quest’ultimi della corresponsione di una somma di denaro (contrattata da De Vito Piscicelli con Fusi)". In riferimento alla Scuola Marescialli, A De Santis si contesta inoltre di aver “guadagnato” la nomina a provveditore per le opere pubbliche della Toscana, "essendosi Fusi e Balducci adoperati per far conseguire a De Santis" la nomina "a tal fine avvalendosi dell’on.Verdini" che, su loro sollecitazione, "agendo nell’ambito del suo ruolo politico-istituzionale, si attivava presso gli organi competenti per la nomina".
Balducci e De Santis, sempre per la loro attività in merito al cantiere-scuola – è scritto nell’ordinanza – "ricevevano l’utilità economica costituita dal conferimento, da parte della Btp, di un incarico di consulenza legale" all’avvocato romano Guido Cerruti, "che concordava con Fusi la corresponsione di una somma di denaro pari al 2% sull’importo incassato qualora fosse stato riconosciuto un risarcimento economico in favore della Btp ovvero di una somma di denaro pari all’0,8% dell’importo dell’appalto (valore circa 250 mln di euro)" se i lavori "fossero stati riaffidati" all’impresa. Cerruti accettava l’incarico "conferitogli da Fusi su indicazione di Balducci e De Santis" i quali, anziché tutelare gli interessi "della pubblica amministrazione nella controversia" tra Btp e Ministero delle Infrastrutture per la scuola "concordavano con Fusi e lo stesso Cerruti, le strategie da adottare con la controparte, a tal fine adoperandosi per assumere ruoli di pubblica amministrazione attiva, che consentivano a Balducci e De Santis, con l’aiuto di Cerruti, di assumere iniziative volte a far ottenere alla Btp l’affidamento dell’appalto". Ancora per De Santis si parla di un orologio di marca, valore alcune migliaia di euro, ricevuto da Fusi e Piscicelli.