Inchiesta Consip, Emiliano: “Obbligato a collaborare”

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Inchiesta Consip, Emiliano: “Obbligato a collaborare”

25 Febbraio 2017

Forse sarà un caso, ma quello che al momento è il diretto sfidante di Renzi, nello stesso lato del campo, pare abbia ricevuto il primo spintone. E’ successo, infatti, che Emiliano è stato un po’ pungolato dal Fatto Quotidiano su presunte frequentazioni con Carlo Russo, businessman di Scandicci in contatto con l’imprenditore Alfredo Romeo e amico del papà dell’ex premier, Tiziano Renzi, insieme al quale è indagato dalla procura di Roma per traffico di influenze.

L’inchiesta coinvolge gli appalti Consip, in particolare lo stralcio romano che vede indagati anche il comandante dell’Arma Tullio Del Sette e il ministro Luca Lotti per violazione del segreto istruttorio. Emiliano al Fatto ha ricostruito i suoi rapporti con Russo. Mostra i messaggi insistenti di Russo per incontrarlo. Messaggi in cui si ostenta la prestigiosare raccomandazione per tentare di favorire quell’incontro: “Ecco il messaggino di Lotti che mi dice di incontrarlo”, spiega Emiliano.

E il dettaglio sembra piuttosto appetitoso per la procura capitolina, che infatti ha fatto sapere di voler sentire al più presto il presidente pugliese – una carriera da pm prima di dedicarsi alla politica – come persona informata sui fatti.E quando Emiliano ci va a cena, scopre un Russo che si presenta come “un rappresentante di Renzi e dei suoi”, e in un’altra occasione come “l’amico di Tiziano Renzi” e sostenendo di voler incontrare Emiliano su “mandato di Matteo Renzi” per far fare la pace a premier e Governatore. Quanto a Renzi padre, pure lui stando agli sms avrebbe tentato di incontrare Emiliano, ma pare non si siano mai incontrati.

“Farò il mio dovere se l’autorità giudiziaria mi chiederà e nessuno si deve permettere neanche di fare questo ragionamento. Anzi, qualcuno dovrebbe chiedere ai protagonisti di questa storia, il significato di questa storia. Il fatto che io sia a conoscenza di fatti che potrebbero essere rilevante ai fini di un’indagine, certamente non potrà ledere alcuno dei miei diritti. Faccio il mio dovere di testimonianza ed esercito i miei diritti”. Intanto ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, rispondendo ai giornalisti. “Se ho avuto la sfortuna per colpe non mie di essere testimone di fatti rilevanti ai fini di un’indagine penale, – ha aggiunto Emiliano – certo non è colpa mia”.