Inchiesta G8. Zampolini accusa: “Pagavo io per la casa di Bertolaso”
02 Giugno 2010
di redazione
Una casa della moglie di Guido Bertolaso e due appartamenti di Propaganda Fide presi in affitto da Antonio Di Pietro: su questo si sarebbe soffermato l’architetto Angelo Zampolini in un nuovo interrogatorio davanti ai pm di Perugia titolari dell’inchiesta sugli appalti per i Grandi Eventi.
Zampolini è accusato dai magistrati del capoluogo umbro di aver riciclato denaro che gli inquirenti sospettano provenire da Diego Anemone. Nel nuovo interrogatorio all’architetto, secondo quanto si apprende, è stata mostrata ancora la ‘lista Anemonè e chiesti chiarimenti sugli oltre 350 nomi che vi compaiono. E in questo quadro che Zampolini avrebbe fatto riferimento al capo della Protezione Civile e al leader dell’Idv. Gli aspetti che riguardano Di Pietro non verrebbero ritenuti di particolare interesse dagli inquirenti.
Più interessante dal punto di vista delle indagini – sempre secondi quanto si apprende – sarebbe considerato invece quanto detto da Zampolini in merito all’appartamento della moglie di Bertolaso. L’architetto avrebbe fatto riferimento ad un suo intervento economico. Nella lista Anemone, Bertolaso viene associato a due appartamenti, uno ai Parioli e l’altro in via Giulia. Per quanto riguarda quello ai Parioli, comprato all’inizio del 2000, il capo della Protezione civile in una conferenza stampa a palazzo Chigi ha detto di avere usufruito di lavori di ditte del gruppo Anemone saldando il conto di 20 mila euro con un assegno, la cui copia è stata anche pubblicata sul sito del dipartimento. Per la casa di via Giulia, Bertolaso ha sempre detto di non avere proprietà lì e di avere usufruito per un periodo di un appartamento prestato da un amico.
Zampolini è considerato una delle figure centrali dell’inchiesta in corso a Perugia. Dagli accertamenti è infatti emerso che da lui provenivano gli assegni circolari utilizzati per coprire in parte il costo degli acquisti di case per l’ex ministro Claudio Scajola, per il generale della guardia di finanza Francesco Pittorru e per il genero di Ercole Incalza, funzionario del ministero delle Infrastrutture.
Immediata la reazione del capo della Protezione Civile che respinge le accuse sottolineando come le affemazioni di Zampolini siano "illazioni che chiarirò al più presto fornendo tutti gli elementi necessari a sgomberare definitivamente il campo". Bertolaso ha anche detto che l’appartamento di via Giulia "mi venne messo a disposizioni gratuitamente da un mio amico personale che, come ho già detto, non era Diego Anemone". Bertolaso "esclude" anche che quell’immobile quando lui vi andò nel 2003 fosse stato appena ristrutturato e ribadisce "di non aver mai conosciuto l’architetto Zampolini".
"Ho già chiesto ai magistrati di Perugia di poter essere ascoltato su questa e le altre vicende che mi riguardano appena possibile", ha aggiunto il capo della Protezione Civile. "In quella sede – conclude – fornirò tutti gli elementi necessari a sgomberare definitivamente il campo da tali illazioni e confermerò ai magistrati anche l’immediata disponibilità della persona che mi ha prestato l’appartamento di via Giulia a fornire tutti i chiarimenti del caso".