Incidente Merano. Otto indagati per la strage
13 Aprile 2010
di redazione
Ci sono 8 indagati per la tragedia del treno della Val Venosta. Le ipotesi di reato ipotizzate sono omicidio colposo, procurata frana e disastro ferroviario. Degli 8 indagati, 6 potrebbero essere chiamati a rispondere della gestione dell’impianto di irrigazione che ha provocato lo smottamento del terreno, determinando il deragliamento del treno regionale R108 e provocando 9 morti e 28 feriti. Gli altri due sono i proprietari dei terreni interessati dallo smottamento.
La gestione dell’impianto di irrigazione sarà probabilmente uno dei temi centrali dell’inchiesta. Gli inquirenti dovranno verificare se esiste una normativa tecnica di gestione degli impianti, se sia stata rispettata e chi può essere eventualmente accusato di avere sottovalutato la situazione. L’impianto ferroviario, intanto, rimarrà sotto sequestro almeno fino a domani per consentire l’opera dei periti. Per domani è anche previsto un sopralluogo dei magistrati sul posto. Al momento la procura ha già nominato due periti: uno di loro dovrà occuparsi dell’aspetto geologico della disgrazia, l’altro dovrà chiarire lo stato dell’impianto irriguo che sembra all’origine della tragedia.
Ieri il procuratore Guido Rispoli ha avuto modo di verificare di persona che uno dei tombini di ispezione dell’impianto era quasi colmo d’acqua. La perdita d’acqua notevole si sarebbe protratta per alcuni giorni. Ci si chiede ora se specifiche verifiche siano state omesse per superficialità, o se qualcuno degli addetti del consorzio fosse al corrente del problema, ma ne avesse sottovalutato le conseguenze.
Il procuratore di Bolzano ha autorizzato i tecnici a sollevare i vagoni del treno coinvolto dal disastro per escludere che vi siano vittime sotto il pianale del convoglio. "È vero – ha detto Rispoli – che al momento non risultano segnalazioni di dispersi, tuttavia è necessario escludere qualunque eventualità". Il magistrato ha comunque specificato che l’iscrizione nel registro degli indagati "è un atto dovuto, per garantire agli interessati al diritto alla difesa e per garantire loro anche la possibilità di partecipare con dei tecnici di parte alle perizie".
Intanto oggi è giornata di lutto in Alto Adige. È una delle decisioni prese dalla giunta provinciale, che intende inoltre sostenere i familiari delle vittime, anche con contributi economici per le famiglie che dovessero trovarsi in difficoltà per la perdita dei loro cari. La seduta del consiglio provinciale, intanto, stamani si è aperta con un minuto di silenzio. Questa sera, in una cerimonia funebre presieduta dal vescovo Karl Golser, tutta la vallata si stringerà attorno ai parenti delle vittime, tutti valligiani che avevano preso il treno chi per andare al lavoro, chi per seguire le incombenze della vita quotidiana.